Secondo volume in CD delle Cantate di Francesco Feo, tra i maggiori interpreti della poetica religiosa e spirituale dei primi del ‘700.

di Claudio LISTANTI

Recentemente è stato pubblicato dall’etichetta Da Vinci Classics il secondo CD delle cantate di Francesco Feo. Realizzato grazie alla collaborazione con il musicologo e strumentista Lorenzo Tozzi per una registrazione audio proposta in prima mondiale che ci permette di conoscere ed approfondire l’arte compositiva di un importante musicista del ‘700 napoletano.

Fig. 1 Una immagine del musicista napoletano Francesco Feo.

Nello scorso 2022 sulle colonne ‘virtuali’ di About Art, abbiamo presentato una nuova iniziativa editoriale del 2021 della Da Vinci Classics curata dal musicologo Lorenzo Tozzi e dedicata alle Cantate del compositore napoletano Francesco Feo vissuto nel periodo compreso tra il 1691 e il 1761, illustre rappresentate della gloriosa scuola napoletana ma la cui conoscenza è prerogativa solo dei rari studiosi di quel periodo storico.

Feo collaborò con diverse istituzioni musicali dell’epoca, ricoprendo la carica di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria delle Grazie Della Pietra Del Pesce e della chiesa della Casa Santa dell’Annunziata così come presso la congregazione di Santa Maria degli infermi nella chiesa del Gesù nuovo, ed altrettanto importanti furono le collaborazioni con diverse congregazioni e confraternite come quelle del Monte della Madonna dei poveri vergognosi e quella di San Michele Arcangelo.

Pur essendo attivo nel campo della produzione teatrale operistica questa sua esperienza nel mondo religioso ed ecclesiastico favorì la suo interesse verso il genere sacro che gli permise di mettere in evidenza le sue indiscutibili qualità di musicista che consentirono la produzione di diverse composizioni tra oratori, cantate, mottetti, salmi, lamentazioni, dialoghi, passioni, antifone e inni. Questo elemento consente a Feo di essere conosciuto, e riconosciuto, come compositore tra i più importanti nella Musica Sacra del Settecento.

Tale sua specializzazione unita alle diverse ‘committenze’ delle istituzioni con le quali Francesco Feo collaborò hanno portato il musicista alla produzione di un numero più che abbondante di Cantate che possono richiamare il contesto sociale all’interno del quale furono scritte che ne favorì l’ispirazione spirituale e soprattutto le emozioni e le riflessioni sul senso della vita terrena e ultraterrena dopo la morte.

Fig. 2 Il musicista e musicologo Lorenzo Tozzi.

Ed è proprio questo aspetto filosofico-musicale che ha guidato le scelte di Lorenzo Tozzi nello strutturare questa sua importante ed esaustiva pubblicazione discografica che, in entrambi i cd, propone un percorso spirituale e religioso che conferma tutte le prerogative che abbiamo precedentemente elencato.

Questo nuovo cd, da poco disponibile nel mercato discografico, è la continuazione ideale del primo, come il lettore potrà verificare consultando anche la precedente presentazione connettendosi al seguente link: https://www.aboutartonline.com/le-cantate-di-francesco-feo-napoli-1691-1761-nella-prima-registrazione-mondiale-con-audio/

Innanzitutto presenta la medesima struttura del primo cd che conteneva alcune Cantate dedicate al Peccato, alla Morte, quella del Giusto e quella del Peccatore arrivando al Giudizio conclusivo; quattro cantate che mettono in evidenza un ben chiaro percorso filosofico-spirituale.

Nel Cd oggetto della nostra presentazione il percorso è riprodotto in maniera analoga ma con un equilibrio ‘stilistico’, forse, più incisivo, determinato dalla scelta di due cantate per soprano, Alto e B.c., Il Giudizio Universale posta all’inizio e Il Fine dell’Uomo come perfetta conclusione del percorso con la parte centrale affidata ad una cantata per Alto e B.c., L’Inferno, ed una cantata per Soprano e B.c., L’Eternità. Un percorso che è chiara prosecuzione del contenuto intrinseco del primo volume di questa pubblicazione discografica.

Fig. 3 La copertina del CD Francesco Feo. Cantatas vol. 2

All’ascolto queste quattro cantate risultano particolarmente affascinanti non solo per la loro apprezzabile cantabilità ma, anche, per alcuni evidenti contrasti scaturenti dagli argomenti trattati che si esplicitano soprattutto nelle due cantate scritte per due voci soliste, un contrasto che si ripropone anche con le due cantate centrali nelle quali alla drammaticità degli orrori dell’Inferno si contrappongono antitetiche le sensazioni che evoca L’Eternità.

Il Giudizio Universale per soprano, alto e basso continuo, come accennato prima, è la cantata di apertura che evidenzia un elemento forse sorprendente. In esso, infatti, è esposto il dialogo tra due Anime, quella dannata e quella beata. Come mette in risalto anche la studiosa Maria Paola Del Duca nelle sue brevi ma esaurienti note che accompagnano il cd, Feo affida alla voce grave l’Anima beata riservando il registro acuto all’Anima dannata, contravvenendo a certi stilemi dell’epoca più orientati ad una disposizione vocale inversa. Ciò dimostra una certa ricerca della novità e della varietà da parte del compositore, scelta che riesce ad esaltare i contrasti tra le due anime. In tutte la cantate è molto ben evidente l’uso del recitativo secco e per le arie frequentissimo è lo schema recitativo e aria con da capo. Ciò si esplicita in questa cantata di apertura come in tutte le altre contenute in questo disco che dimostra come Feo sia riuscito a modellare i caratteri musicali sul contenuto spirituale di ognuna. Così come ne L’Inferno affidato a contralto e basso continuo si percepisce chiaramente la tragicità del luogo come ci fa capire il secondo recitativo “Ne’ Regni della morte, barbaro nome, ignota è la pietà, la speme e vano è il pentimento in quelle pene”, nella cantata successiva si registra un momento di contrasto con l’andamento stilisticamente gioioso de L’Eternità grazi alla voce del soprano che riesce a dare quel senso di ‘dolcezza’ e ‘serenità’ che contrasta con i toni della precedente, pervasa dalla durezza e dalle sensazioni infernali.

Fig. 4 Il mezzosoprano Elisabetta Pallucchi e il soprano Lucia Casagrande Raffi.

A concludere questo piccolo percorso nella spiritualità delle cantate di Feo è stata scelta Il Fine dell’Uomo, composta a due voci, per soprano e contralto con basso continuo, il cui contenuto spirituale dimostra di essere una sorta di risoluzione dei precedenti contrasti. Qui sono in scena due personaggi derivati dall’Aminta di Torquato Tasso, Tirsi (soprano) e Elpino (contralto). Tra loro è in atto un serrato dialogo ma ‘distensivo’, esaltato dal fascino del canto a due che questa volta abbandona gli aspri contrasti tra i diversi caratteri personali per giungere all’amore tra gli uomini come fanno capire le parole finali dell’aria a due finale “Ah sì, gioisca l’uom. Viva beato a coronarsi al fine di belle stelle il crine, creato per amar” che suggella con efficacia questo ‘excursus’ nella poetica religiosa e spirituale dei primi del ‘700.

Per meglio comprendere le specificità dell’esecuzione, proponiamo l’ascolto dell’aria a due finale

Testo:

Tirsi: Dia fine il Fin dell’uomo al nostro canto./ L’alma pentita intanto/ cominci a sospirar.

Elpino: Anzi cominci il core,/cantando a tutte l’ore,/ più lieto oggi a sperar.

Tirsi e Elpino: Ah sì, gioisca l’uom./Viva beato a coronarsi alfine/di belle stelle il crine,/creato per amar.

Lucia Casagrande Raffi soprano, Elisabetta Palucchi mezzosoprano

RomaBarocca Ensemble. Direttore Lorenzo Tozzi

https://www.youtube.com/watch?v=SueaPx4Tmw4

Per quanto riguarda l’esecuzione, alla registrazione hanno partecipato gli stessi artisti impegnati nel primo volume di queste Cantate. Nelle parti vocali il soprano Lucia Casagrande Raffi ed il mezzosoprano Elisabetta Pallucchi hanno confermato la validità delle loro prestazioni vocali già emerse nel primo CD mettendo in evidenza, come di consueto, una buona dizione ed una interpretazione del tutto valida unita ad una certa sicurezza nella realizzazione delle rispettive linee vocali.

Nella parte strumentale è stato impegnato il RomaBarocca Ensemble composto da Renato Criscuolo cello e Luca Marzetti basso. Il tutto impreziosito dalla conduzione sicura ed esperta di Lorenzo Tozzi maestro al cembalo, artista al quale va dato anche l’indubbio merito della scelta e della struttura delle Cantate che hanno caratterizzato la struttura del CD.

Nella pubblicazione, però, c’è da segnalare l’ormai consueta totale mancanza di note e testi in italiano. Collegandosi al link https://davinci-edition.com/product/c00675/ si possono scaricare questi elementi necessari alla completa fruizione delle musiche proposte.

La registrazione è stata effettuata nel mese di maggio del 2022 presso Centro Studi Europeo di musica medievale Adolfo Broegg di Spello. 

Francesco Feo

Cantatas Vol. 2

Da Vinci Classics C00675

Claudio LISTANTI  Roma 2 Aprile 2023