di Silvana LAZZARINO
I ritratti incisi nel vetro dallo sguardo ipnotico e profondo protagonisti della mostra.
L’arte della lavorazione del vetro ha sempre destato fascino non solo per la bellezza unita a quel senso di impalpabilità che traspare dall’osservazione del prodotto finito, ma per quella tradizione riferita alla tecnica mai spenta nonostante le novità emergenti di questi ultimi 50 anni che hanno messo in campo risultati originali e di grande effetto visivo anche sul piano del colore e della forma. Basti pensare alla Famiglia Toso con i fratelli Toso, che si sono affermati nel settore a partire dagli anni Trenta del secolo scorso partecipando poi anche alle Biennali di Venezia. I loro lavori moderni e di pregiata bellezza dove non sfugge l’alto livello artistico, nel far riferimento alla tradizione dell’antica vetreria, sono stati e continuano ad essere molto apprezzati per raffinatezza e originalità dello stile.
A sfidare la tradizione della lavorazione del vetro mediante la tecnica del soffio propria di Murano è l’artista svizzero Simon Berger che ha intuito entro una nuova e attuale chiave di lettura, le infinite possibilità espressive racchiuse in questo materiale fragile al quale restituisce un’inaspettata forza. Attraverso una lavorazione incisiva e decisa applicata a lastre che scalfisce con il martello, Simon Berger crea contrasti e sfumature a dare forma a volti umani nel loro emergere da crepe e fratture così da restituire al vetro un’insospettabile forza.
A questo artista che fa della lastra di vetro la struttura portante della sua opera trasformando le caratteristiche proprie del vetro quali fragilità, delicatezza e bellezza, in forza creativa, è dedicata la mostra “Shattering Beauty: Simon Berger” che apre il prossimo 28 gennaio 2023 presso il Museo del Vetro di Murano dove resterà visitabile fino al 7 maggio 2023. Non poteva che essere Murano, nota a livello internazionale per la sua antica arte del vetro, la città più indicata ad accogliere il lavoro straordinario e rivoluzionario di Simon Berger che, portando l’atto di distruzione a diventare generatore di estrema bellezza, ha segnato una linea di demarcazione tra la tradizione antica e le possibili nuove forme espressive riferite alla tecnica di lavorazione di un materiale da cui ha fatto emergere quella sorprendente infrangibilità a partire dalla sua innata fragilità e debolezza.
L’interesse per diversi tipi di materiali tra cui il legno e il metallo in seguito all’iniziale formazione in falegnameria, portano Simon Berger, classe 1976, ad interessarsi parallelamente alla street art ed alle nuove possibili esplorazioni artistiche offerte da materiali quali il metallo del parabrezza e il vetro. I risultati sorprendenti con cui dà vita a lavori di inedita forza e bellezza facendo del martello l’oggetto/mezzo amplificatore per gli effetti sulla lastra di vetro, gli hanno aperto le porte di gallerie, istituzioni e festival a livello internazionale. Tra i ritratti citiamo quelli di Kamala Harris e Kemal Atatürk che fanno parte dei progetti più recenti, ed è da sottolineare anche l’iniziativa “We are Unbreakable” cui ha preso parte con le tele in vetro quale omaggio alle vittime dell’esplosione del porto di Beirut nel 2020.
Curata da Sandrine Welte e Chiara Squarcina in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia e Berengo Studio, la mostra si presenta come un’installazione immersiva in cui una ventina di lavori inediti tra ritratti in vetro alternati a specchi e tele “animate” inserite in cubi di metallo, sembrano dialogare tra loro a raccontare la fragilità della condizione umana che si riflette in particolare nei ritratti. È nelle lastre che l’artista attraverso l’uso del martello riproduce con colpi delicati e netti, spaccature e rotture a incidere i segni della vita “congelati” nelle espressioni e negli sguardi di volti quasi ipnotici. Su queste lastre egli disegna “ragnatele di insenature in cui luce e trasparenza si intrecciano, e la tela trasparente diventa lo sfondo di affascinanti dipinti vitrei” e più i colpi sono brevi e ravvicinati “più forti sono i contrasti e le sfumature.” L’intersecarsi di crepe e fratture disegnano i tratti del volto umano grazie al gioco di trasparenza della superficie di vetro e della luce, così da creare tra chi osserva e chi è osservato un sottile rimando di sguardi e allo steso tempo un invito a guardare oltre la superficie.
Significati nuovi emergono attraverso questa tecnica come il fatto che la frantumazione vista quale atto di distruzione e forma di anti-creazione, possa qui risuonare quale mezzo privilegiato per liberare l’essenza più pura della bellezza dalle profondità della materia. L’artista non usa alcuna forma cromatica affidandosi alla trasparenza del vetro e alla sua rifrazione luminosa e anche ad un possibile riverbero cromatico; una scelta che rafforza la sua originalità e unicità discostandosi dalla policromia delle vetrate ecclesiastiche o dalle opere artigianali che fanno del colore del vetro la propria peculiarità e anche punto di forza.
Così se i ritratti in vetro – alternati a specchi – intendono sfidare le modalità della percezione, le tele “animate” inserite in cubi di metallo dal fascino enigmatico invitano a interagire con l’installazione da cui lasciarsi catturare a partire da un’osservazione attenta, volta a cogliere le diverse prospettive con cui si possono valutare le situazioni accogliendo punti di vista diversi.
Silvana LAZZARINO Roma 22 Gennaio 2023
“Shattering Beauty: Simon Berger”
Museo del Vetro di Murano (VE). Fondamenta Marco Giustinian, 8 – Murano
Orario: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 17.00, ultimo ingresso ore 16.00, dal 28 gennaio al 7 maggio 2023. sito: https://museovetro.visitmuve.it/