di Silvana LAZZARINO
Omaggio a Silvana Weiller Romanin Jacur: la retrospettiva a lei dedicata restituisce un viaggio attraverso l’arte e la vita; l’esposizione è in corso fino al 2 marzo a Padova presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano

Interprete attenta e brillante del suo tempo di cui ha messo in luce autenticità e innovazione attraverso i linguaggi legati all’arte, ma anche tramite la scrittura poetica e testi legati alla critica letteraria, Silvana Weiller Romanin Jacur (1922-2022) veneziana di nascita e milanese di formazione, è stata una figura di rilievo nella vita culturale di Padova: un’intellettuale a tutto tondo con interessi che contemplano l’arte e la letteratura diventando promotrice di progetti culturali rivolti alla stessa città. La frequentazione a Venezia fin da giovanissima della casa della pittrice inglese Alis Levi da cui ha appreso quanto fosse importante per un artista prima “guardare” per poi “vedere”, oltre agli ambienti culturali milanesi, le ha permesso di entrare in contatto con artisti e intellettuali di spicco.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Weiller si rifugia in Svizzera a Losanna e poi nella capitale del Canton Vaud dove Silvana Weiller prosegue i suoi studi artistici, conseguendo il diploma presso l’Ecole Cantonal d’Art di Losanna per poi sposare Romanin Jacur. A Padova dove si trasferisce finita la guerra , nonostante gli impegni familiari e sociali, si dedica con passione alla pittura.

La sua prima mostra è presso le sale del Caffè Pedrocchi nel 1948, con cui dà inizio ad una carriera espositiva intensa caratterizzata da decine di mostre in spazi pubblici e gallerie private. A partire dagli anni sessanta, la Weiller si dedica anche alla critica d’arte, collaborando con quotidiani locali e riviste nazionali, allargando il suo interesse alla letteratura con pubblicazioni di raccolte poetiche e traduzioni.
Al suo percorso artistico in cui si distinse per la capacità di sperimentare e innovare, mantenendo sempre un forte legame con la sua identità ebraica e la cultura biblica, la città di Padova dedica una retrospettiva in corso presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano aperta fino al 2 marzo 2025. Curata da Nicola Galvan ed Elisabetta Vanzelli, la mostra,” Silvana Weiller. Paesaggio e leggende” che vuole essere un omaggio alla sua straordinaria figura di artista, intellettuale, e promotore della cultura, riunisce oltre un centinaio di opere distribuite lungo due scenari diversi ma complementari a testimoniare le sue principali esplorazioni artistiche riferite a due principali tematiche, a partire dal secondo dopoguerra.

Nello spazio dell’Agorà, viene esplorato il tema intimo e privato della cultura ebraica, che l’artista rielabora con narrazioni originali e fiabesche, caratterizzate da enormi rotoli di carta – alcuni lunghi fino a quattro metri – animati da episodi e personaggi di derivazione biblica. Questi lavori, dal tono fiabesco e ironico, sono esposti per la prima volta, essendo stati originariamente concepiti per un contesto familiare e domestico.

Contestualmente, i ballatoi intorno all’Agorà presentano scenari di derivazione ambientale, con soggetti che spaziano dagli elementi naturali agli scenari urbani, in particolare le numerose vedute di Prato della Valle abitate da alberi e palazzi, caratterizzate dalla transizione dal dettaglio naturalistico alla sintesi astratta.
La mostra nella sua etereogenità evidenzia non solo i luoghi cari all’artista, ma anche la sua capacità di sperimentare e innovare nel corso del secondo Novecento, complici una sintonia con i linguaggi delle Avanguardie e una profondità intellettuale che le hanno permesso di spaziare tra formule ora più liriche, ora più astratto-geometriche o gestuali. Andrea Colasio, assessore alla cultura, ha sottolineato l’importanza di questa retrospettiva, riconoscendo Silvana Weiller come una delle figure di spicco della vita culturale padovana dall’immediato dopoguerra fino alla sua scomparsa nel 2022. Egli ricorda anche il significativo contributo dell’artista con i suoi disegni realizzati per i bambini, un aspetto fino ad oggi rimasto nell’ambito familiare.

Weiller fu una delle prime a esplorare l’arte come strumento educativo per i più giovani, con un approccio didattico innovativo che univa la narrazione visiva alla pedagogia. Nel corso degli anni, partecipò a numerosi progetti culturali e artistici, contribuendo alla definizione di un’identità culturale padovana moderna e inclusiva. Le sue opere, spesso caratterizzate da un uso sapiente del colore e da una vena narrativa, raccontano storie di vita quotidiana, miti e leggende, sempre con un’attenzione particolare ai dettagli e alla composizione.
Nel 1994, le fu conferito il Sigillo della città di Padova per il suo instancabile impegno artistico e letterario, e nel 2006, l’Associazione culturale Moderata Fonte la nominò socia onoraria. La sua influenza sulla scena artistica locale è stata immensa, e la sua eredità continua a ispirare nuove generazioni di artisti e appassionati d’arte.
I curatori hanno anche realizzato un catalogo pubblicato dalla Ronzani Editore che documenta l’intera produzione grafica dell’artista.
Silvana LAZZARINO Roma 23 Febbraio 2025
“Silvana Weiller. Paesaggio e leggende”
a cura di Nicola Galvan e Elisabetta Vanzelli
Centro Culturale Altinate San Gaetano. Via Altinate 71 – Padova
orari: da martedì a domenica 10 – 19 (orario continuato) fino al 2 marzo 2025
ingresso libero