Successo per il debutto di Luna Berlusconi. “Luna Nuova” conquista il M.A.C.

di Eleonora PERSICHETTI

Le  tavole della pittrice Luna Berlusconi, esposte negli spazi dell’organizzazione culturale milanese di piazza Tito Lucrezio Caro – M.A.C. Musica Arte e Cultura sono protagoniste dell’esposizione le serie “Angeli”, “Icone” e “Nudi” con opere simboliche che narrano il percorso dell’artista emergente e la sua coraggiosa scelta di inseguire un sogno.

È il suo debutto sulla scena artistica e per l’occasione sceglie un nome fortemente evocativo: “Luna nuova”, che indica l’inizio di una nuova era per la pittrice emergente. Come il novilunio è la prima delle fasi lunari, quella in cui il satellite è in congiunzione col sole, allo stesso modo le opere esposte in questa personale, curata da Andrea Dusio, mostrano un’artista in perfetta congiunzione con gli elementi scelti per dipingere, ovvero smalto, acrilico, magnete e supporti in legno, e testimoniano il profondo cambiamento vissuto. Dopo una vita dedicata alla carriera nel mondo dell’editoria e della televisione, senza mai smettere di inseguire la passione per l’arte e la fotografia, dal 2017 Luna ha deciso di voltare pagina iniziando il suo cammino artistico che l’ha portata a dipingere una vasta produzione di opere apprezzate, fin da subito, dagli appassionati d’arte e dai critici.

“Per anni la pittura è stata una valvola di sfogo, relegata ai momenti difficili – spiega Luna Berlusconi – È servito molto tempo per trovare la mia forma espressiva e lasciarmi alle spalle il senso di insicurezza che mi avvolgeva quando affrontavo colori e pennelli. Vedere le mie opere esposte a Milano, città nella quale sono nata, rappresenta il compimento di un sogno coltivato a lungo. A renderlo possibile sono state l’irrefrenabile voglia di raccontarmi attraverso l’arte e la preziosa collaborazione con la Fondazione Maimeri che ha scelto di sposare questo progetto. Ora non mi fermo, questo è solo l’inizio di una nuova fase che mi sta già regalando tantissime soddisfazioni. Sono svariati i progetti in corso e i quadri ai quali devo ancora dare vita.”

Percorrendo gli spazi del M.A.C., il visitatore s’immerge tra figure dipinte con colori fortemente evocativi come il grigio, il bianco, il rosso e l’azzurro, che sembrano fuoriuscire da una dimensione senza tempo; a dare questa suggestione è lo sfondo nero realizzato utilizzando un materiale insolito, il magnete. Altra peculiarità della tecnica utilizzata, definita da Luna una sorta di “non-tecnica”, riguarda il tratto: i colori sono stesi su tavole in pioppo, un supporto ligneo di origini antichissime, e listellare con pennellate a volte lineari e altre volte ripetute in maniera disordinata, per lasciare rilievi quasi sempre voluti. I lavori esposti danno voce alla storia della pittrice come racconta il curatore della mostra e critico d’arte Andrea Dusio: “Luna ha già raggiunto un traguardo che molti artisti inseguono per tutta la vita senza successo: le sue tavole parlano di lei più di qualsiasi parola, più delle cose che componevano sin qui la sua biografia personale. Attraverso la sua arte, riesce a raccontare aspetti di sé rimasti a lungo sottotraccia”.

Al centro di “Luna Nuova” le tre serie che meglio riassumono la produzione artistica della pittrice: “Angeli”, “Icone” e “Nudi”. La prima è un vero e proprio crocevia tra arte e scultura; raffigurati spesso sofferenti, con grandi ali nei colori del bianco e del grigio, questi esseri sovrumani rappresentano la caducità dell’esistenza in contrapposizione alla forza rivoluzionaria di una seconda vita. “Icone” è un inno a personaggi senza tempo, come Andy Warhol e Frida Kahlo, a modelli di vita come Steve Jobs e a persone care all’artista; i loro volti prendono forma sotto i tratti decisi di Luna e dialogano con l’osservatore in un confronto diretto. I “Nudi”, invece, mostrano pose intime dove il corpo femminile è assoluto protagonista della tavola: in alcune opere i soggetti si mostrano senza pudore con sguardo seducente agli occhi dello spettatore, mentre in altre sembrano nascondersi timidamente con fare sfuggente. Nello spazio espositivo anche le due serie più recenti di Luna: “Ritratti lunghi” e “Opacità”. La prima è composta da opere che si rifanno alle icone, ma giocano sulle dimensioni, dando vita a una composizione non convenzionale e sorprendente, mentre le tavole della seconda sono caratterizzate da tensione ed emotività e invitano lo spettatore a farsi coinvolgere in una tempesta di sentimenti.

Comune denominatore delle opere esposte nella mostra, accompagnata da un catalogo edito da Fondazione Maimeri, è la forma espressiva, caratterizzata da una straordinaria capacità di sintetizzare le forme.

Eleonora PERSICHETTI    3 novembre  2019