“Telescope Racconti da lontano” Edizione 19. La forza evocativa dell’arte che spesso diventa strumento di conoscenza interiore.

di Silvana LAZZARINO

Processed Video 19 the Dreamers

Anche nella sua 19^ edizione il  progetto ”Telescope Racconti da lontano” propone una selezione di racconti su mostre, opere, artisti  che non solo restituiscono emozioni sempre nuove, ma offrono una diversa angolazione da cui osservare la vita, proprio perché l’arte diventa strumento di conoscenza interiore e esteriore rapportandosi ai diversi aspetti e fasi della storia e della vita.

Come sottolinea la redazione nell’editoriale riferito a questa edizione, Telescope rappresenta

”un progetto in cui crediamo……offrendo riflessioni profonde, punti di vista inusuali, informazioni sempre nuove relative ai progetti di cui siamo portavoce, grazie alla collaborazione con artisti, giornalisti, critici, curatori”.

Nell’ambito della sezione Racconti Francesca Amè – storica firma de Il Giornale, Vogue, Io Donna – propone un personale ricordo dedicato alla Fondazione Carriero di Milano; mentre Manuela Gandini – collaboratrice de “La Stampa” – dedica le sue parole a Nanda Vigo, grande artista e decana del design italiano scomparsa recentemente. Francesca Pasini, critica d’arte e curatrice, propone una passeggiata tra alcune opere d’arte scelte dalle mostre di Building Milano, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e la Fondazione Carriero.

Per quanto riguarda la sezione dedicata ai Video accanto al teaser di The Dreamers – 58° October Salon | Biennale di Belgrado 2020, a cura di Ilaria Marotta e Andrea Baccin, è quello della quarta edizione di Milano MuseoCity, la tre giorni dedicata alla promozione e valorizzazione del patrimonio museale milanese.

Tra gli Extra oltre alla mostra personale di Sebastião Salgado “Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni” conclusasi a fine luglio alla Fondazione Pistoia Musei, è quella dedicata a Mario Schifano alla galleria Gió Marconi di Milano, e la 71° edizione del Premio Michetti, lo storico premio per l’arte contemporanea istituito nel 1947 in onore di Francesco Paolo Michetti a Francavilla al Mare.

Un Racconti Francesca Amé restituisce il ricordo del dialogo con Giulio Paolini in occasione della sua esposizione alla Fondazione Carriero a Milano “Del bello ideale”, un viaggio lungo 60 anni di carriera, tra autoritratti, sculture e opere realizzate per l’occasione. Dopo aver accennato al fatto che in questo luogo formato da sette sale distribuite su tre piani, abbiano esposto altri importanti artisti quali Gianni Colombo, Giorgio Giffra e Davide Balula, Lucio Fontana, Leoncillo, Sol LeWitt, solo per citarne alcuni, Francesca Amè afferma come

tra tanti spazi dispersivi e avveniristici, esso si differenzia per l’attività di promozione, divulgazione e ricerca in un contesto fortemente connotato” ed inoltre “Del suo ‘Bello che ci provoca’, con acutezza e garbo, sento particolare mancanza in questo periodo. Sarà bello varcare di nuovo quella soglia”.
Racconti Fondaz Carriero

La collaboratrice de “La Stampa” Manuela Gandini ricorda della sua intervista a Nanda Vigo, designer, architetto e artista, con la quale ha affrontato discorsi non solo legati alla sua arte e in particolare alla sua ultima mostra di Termoli, ma anche a come avvertiva il senso della morte e se ne fosse spaventata e poi se vi fossero altri mondi abitati compresa l’esistenza degli extraterrestri. Riguardo gli extraterrestri ha sottolineato come essi non solo esistano, ma che vi siano altre galassie e che

ogni galassia ha i suoi soli e i suoi pianeti abitati a tantissimi livelli diversi di evoluzione. Quello che dicono gli scienziati segue sempre quello che dicono gli artisti, ma un bel po’ dopo”.

L’abitazione di Nanda Vigo a Milano le era apparsa come

una wunderkammer del futuro traboccante di installazioni luminose, schegge di astronavi, carte, libri, specchi e uccelli tropicali”.

La sua arte si è interessata a sondare i luoghi della psiche, della fantascienza, delle utopie a cogliere quanto si nasconde oltre l’oggettività e il reale contingente. Nella sua ultima mostra curata da Laura Cherubini, “Nanda Vigo. Light Project 2020” progettata per il Macte di Termoli, viene restituita una sorta di “autobiografia per luci e specchi” dove come descrive Manuela Gardini

ripropone, tra le altre installazioni, ‘Sintagma’, l’opera che la vide vincitrice del premio Termoli nel 1976 e ‘la trilogia’ omaggio a tre importantissime figure della sua vita: Lucio Fontana, del quale fu musa, Piero Manzoni, con il quale fu fidanzata e Giò Ponti, che la elesse a progettista preferita. Con loro, e tanti altri, è co-creatrice dell’epoca d’oro della leggenda del Jamaica, del Gruppo Zero che azzerava la storia, delle discussioni interminabili sull’arte, delle sbronze e di opere rock e psichedeliche”.

Nella mostra la realtà grazie agli specchi era moltiplicata e frazionata sulle superfici prismatiche, tantoché secondo la Gandini l’artista Nanda Vigo, più che esposizioni” ha sempre creato luoghi psichici, sogni di fantascienza, utopie concrete”. In questo senso

“Tinto di turchese, il volto di chi si riflette negli specchi cambia aspetto e si trasforma. Puoi diventare una scultura di Yves Klein, un avatar o semplicemente vedere un altro te stesso. Sei un uomo blu, un alieno, un meditante. Gli specchi piramidali riverberano parti del corpo riflesso in ogni direzione: una gamba in un prisma e un braccio nell’altro. Dall’ordinario si entra in uno stato multidimensionale. Il lavoro richiama Cartesio, Buddha e i concetti spaziali. Richiama la spiritualità beat di Jack Kerouac e il silenzio di una cattedrale. Ogni frammento contiene l’intero”.
Racconti Nanda Vigo

Per la sezione dedicata ai Video va citato The Dreamers 58° October Salon | Biennale di Belgrado 2020

La biennale d’arte serba nota come October Salon, uno degli appuntamenti culturali più importanti del territorio balcanico, che apre il 16 ottobre 2020 propone la partecipazione di più di 50 artisti da tutto il mondo con oltre 100 opere esposte. Organizzata dal Cultural Centre of Belgrado e curata da Ilaria Marotta e Andrea Baccin, la mostra aperta fino al 22 novembre 2020,  rappresenta l’unica biennale europea del 2020 ad aprire non solo in versione “virtuale” volta ad indagare la complessità dei tempi che viviamo, e ad interrogarsi sulla natura del reale, ma anche e soprattutto sullo spazio del sogno inteso come luogo di libertà, capace di mettere in crisi le certezze del mondo reale, della conoscenza, delle nostre convinzioni. (Per tutte le informazioni visitare il sito www.oktobarskisalon.org).

Nell’ambito degli Extra da sottolineare la mostra di Salgado “Exodus. In cammino sulle strade delle migrazioni” che si è chiusa a fine luglio alla Fondazione Pistoia Musei a Pistoia, dove 180 fotografie hanno restituito la condizione di profugo, l’istinto di sopravvivenza, i momenti di esodo, i disordini urbani e le tragedie di continenti ormai alla deriva, per raccontare la paura e la povertà così come la volontà, la dignità e il coraggio. Curata dai Léila Wanick Salgado, l’esposizione che è stata esposta più di 25 anni fa per la prima volta, per molti aspetti ha restituito una chiara immagine di un mondo che non è poi così cambiato, e gli scatti con cui per anni il fotografo brasiliano ha documentato le migrazioni di massa restituiscono ancora la condizione esistenziale di milioni di uomini capaci di spezzare i legami con le proprie radici, alla ricerca di loro stessi e di una vita migliore.

Sempre tra gli Extra ricordiamo la 71° edizione del Premio Michetti vinto ex aequo da Sara Enrico e Pierpaolo Campanini. Lo storico Premio per l’arte contemporanea istituito nel 1947 in onore di Francesco Paolo Michetti, pittore di Francavilla al Mare, quest’anno grazie all’ottimo lavoro della giuria composta da Fulvio Chimento, Giulio Ciavoliello e Silvio Perrella ha scelto di premiare questi due artisti dopo aver individuato tra i partecipanti una prima shortlist di dieci nomi. È possibile vedere esposte le opere di tutti i trenta artisti selezionati per questa edizione nella mostra “L’aureola nelle cose: sentire l’habitat” presso gli spazi del Museo Michetti fono al 30 settembre 2020. Curata da Guido Molinari, la mostra è dedicata alla riscoperta dell’intensità emotiva delle cose, a quanto tutto quello che è intorno diventi punto di contato con la propria dimensione interiore. Questo aspetto legato alla dimensione interiore e all’emozione a partire da quanto è intorno, è stato restituito dagli artisti attraverso lavori intensi e di grande forza comunicativa.

Silvana LAZZARINO   8 agosto 2020

“Telescope. Racconti da lontano”, 19 edizione

L’archivio completo di Telescope è sul sito www.larafacco.com