di Rita RANDOLFI
Dopo aver applicato per prima tecnologie foto-catalitiche e assorbi-smog alla street art tra Italia, Stati Uniti e Olanda e aver riqualificato la periferia romana con eco-murales e mosaici digitali in bioresina la no profit Yourban2030, guidata da Veronica De Angelis, ha inaugurato mercoledì 21 marzo la mostra itinerante This is [not] the end a cura di Valeria Ribaldi, promossa dall’Ambasciata d’Italia a Berna, nell’ambito del programma Residenza delle Arti.
Attraverso 22 immagini, scatti d’autore e installazioni di 12 grandi fotografi e artisti, già protagonisti del progetto editoriale IRAE con la direzione artistica di Angelo Cricchi, l’esposizione tratta i temi legati alla sostenibilità, attraverso uno sguardo creativo, che oltre alla denuncia sociale, indaga il rapporto ancestrale tra uomo e natura, coinvolgendo direttamente il visitatore/spettatore/lettore in giochi di colori, immagini, visioni e al tempo stesso racconti di un mondo presente e passato suscitando inquietanti, ma anche speranzose visioni sul futuro.
Giacomo Costa con il suo Atmosfera 22, realizza un paesaggio a metà tra realtà̀ e finzione, in cui l’urbanizzazione prende caparbiamente il sopravvento decretando una possibile fine della civiltà, che si autodistrugge a causa di una falsa idea progresso, che conduce inesorabilmente alla rovina. Nicola Bertellotti intitola la sua opera La fonte delle Naiadi, apparentemente la fotografia un ninfeo antico ormai ridotto a rudere, con le pareti scrostate e gli affreschi deperiti, dove le ninfe, protettrici delle acque dolci e della terra, lasciano una sorgente d’acqua all’uomo, la cui assenza testimonia l’inettitudine a farne tesoro o la fuga da un ambiente divenuto nel frattempo ostile?
I desolanti paesaggi neri, metafora delle ombre della nostra coscienza, sono i protagonisti di due opere della serie Monuments of the Memory di Paolo Canevari; eseguiti con l’olio esausto, inducono ad una riflessione profonda sulle disastrose conseguenze dell’inquinamento, che ridisegna luoghi, cambiandone aspetto e identità.
Il tema del mutamento ineluttabile del paesaggio è anche trattato da Angelo Cricchi che si fa portavoce del rischio idrogeologico del delta del Po, e da Valentina Piccinni e Jean Marc Caimi, i quali, durante una documentazione durata anni, con Fastidiosa hanno documentato la malattia degli ulivi secolari pugliesi, straziati dalla Xylella Fastidiosa.
Gli abitanti delle campagne sono stati costretti a indossare delle strane maschere paragonabili a quelle antigas, utilizzate durante la prima guerra mondiale, per proteggersi e nello stesso tempo provare a correre ai ripari, attraverso rimedi naturali.
Michele Guido con le sue serigrafie cambia la destinazione d’uso all’oggetto rivista e smembrandolo e dandogli nuova vita, sovrapponendovi soggetti e suggestioni tratte dal mondo vegetale, lancia un messaggio positivo di come lo scarto possa essere riciclato e trasfigurato in opera d’arte. Sulla stessa scia si muove la ricerca di Tiziana Cera Rosco il cui Erbario dell’Emersione è il risultato della manipolazione creativa di alghe raccolte nell’Orto Botanico di Palermo.
L’energia vitale della natura, di quei fiori colorati, coltivati in un’ampolla di vetro al centro dei pensieri dell’uomo, che seduto sulla roccia tocca con le mani la pietra ruvida, nel tentativo di ricostruire un rapporto più autentico, quasi fisico, con la madre terra nel lavoro di Jordi Bello Tabbi o dell’albero circondato di pietre disegnato da Andreco in Struggle, o ancora nell’opera immersiva nata sulle montagne abruzzesi di Angelo Bellobono, sarà la forza che accompagnerà e guiderà il pianeta verso una possibile rinascita.
Angelo Cricchi ritrae una moderna Ildegarda di Bingen, immersa nella natura e accompagnata da due consorelle. Ildegarda (1098-1179), dichiarata nel 2012 dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI, fu anche una studiosa di medicina ed un’erborista, scrisse tra gli altri il Libro delle sottigliezze delle creature divine, un’originale enciclopedia che raccoglieva tutto il sapere botanico e medico del suo tempo.
Considerata una femminista avant lettre per il modo in cui valorizzò la spiritualità e la sensibilità femminili, paragonandole al sentire di Gesù stesso, fu anche la prima a fondare una comunità indipendente in cui le donne potevano predicare pubblicamente. Cricchi coniuga la personalità di Ildegarda, le sue qualità terapeutiche alla capacità della natura di rigenerarsi e guarire, proprio come faceva la santa ricorrendo alle piante officinali. Cirkus Vogler dedica la sua opera ad un’altra importante donna, Matteuccia da Todi, che nel 1498 fu bruciata viva per aver praticato guarigioni, all’epoca attribuite a riti di stregoneria, ricorrendo alle virtù curative delle erbe.
La celebrazione della donna trova la sua massima espressione nell’Ophelia di Matteo Basilè, ispirata al celeberrimo dipinto di uguale soggetto eseguito da Everett Millais.
L’eroina shaekspeariana, ripresa soltanto dalla vita in giù, è immersa nel liquido amniotico, che ricorda il momento del parto, acquistando una sacralità tutta da contemplare: soltanto la donna, infatti, come la natura è in grado di generare una nuova vita. Donna-natura-vita-acqua diventano quindi le parole chiave per la resurrezione della terra.
La mostra, gratuita, resterà aperta al pubblico fino al 16 aprile 2023. Per prenotare la visita: segreteria.berna@esteri.it
Rita RANDOLFI Roma 26 Marzo 2023