Tra petizioni e fake news “Il giardino dei ciliegi” del Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, per ora è un unsold.

di Gloria GATTI

Il 17 gennaio alle ore 23.59 scadevano i termini per l’invio via PEC dell’offerta per l’acquisto del Casino dell’Aurora, per cui era stata disposta la vendita a mezzo asta telematica asincrona dal Tribunale di Roma nel procedimento di divisione giudiziale endosecutiva n. 63895/2019 pendente tra i coeredi del Principe, l’ultima moglie americana e i tre figli nati da un precedente matrimonio.

Quella che è una delle ultime metafore della decadenza dell’aristocrazia, che Čechov, già narrava magistralmente ai primi del ‘900, è stata trasformata in una farsa dalla stampa italiana, che ha favoleggiato per un giorno intero, di gara una all’ultimo milione di dollari (questo l’importo del rilancio previsto nell’avviso di vendita) tra Bill Gates e il Sultano del Brunei, tra l’indignazione dei conservatori e il giubilo dei liberali.

La fine in realtà, era nota, e l’avevamo già scritto. Nessuno, nemmeno un miliardario borghese della new economy, sarebbe stato disposto a spendere 353.250.000,00 di euro, questo era l’importo minimo da offrire per il Casino dell’Aurora, perché quello non era il suo prezzo.

L’offerta, poi, avrebbe dovuto essere accompagnata dal versamento di una cauzione di almeno 35.325.000,00 di euro, pari al 10% del prezzo da offrire. Ma, vista la mancanza di offerte, non si è proprio tenuta la vendita telematica asincrona che avrebbe dovuto iniziare il 18 gennaio alle 15.00 e il mistero avrebbe potuto essere svelato già alla mezzanotte.

La fake news della battaglia tra Paperon De Paperoni e Rockerduck, però, era troppo gustosa e il teatro dell’assurdo è andato avanti fino alle 15.01.

Ricordiamo che il Tribunale di Roma, nella procedura di divisione giudiziale tra i coeredi del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, aveva stabilito il prezzo di vendita di quei 2.800,00 mq affrescati da Guercino e dipinti da Caravaggio, in 471 milioni di euro.

Il villino Ludovisi, era stato valutato 34.418.721,00 euro (già raddoppiando da € 8.200,00 a € 16.400,00 i valori a mq dell’Agenzia delle Entrate) mentre 310.800.000,00 di euro erano il valore della pittura muraria Giove, Nettuno e Plutone, di Caravaggio, secondo il Prof. Alessandro Zuccari, che anche ora ha confermato alla correttezza di tale stima alla nostra redazione, come noi ancora oggi confermiamo le riserve che avevamo già espresso sulla metodologia di stima (https://www.aboutartonline.com/tra-petizioni-e-fake-news-il-giardino-dei-ciliegi-del-principe-nicolo-boncompagni-ludovisi-per-ora-e-un-unsold/ ), e oggi, anche, con il conforto dei fatti.

Citando le osservazioni partite dalla nostra rivista, è stata presentata una interrogazione al Ministro della Cultura Dario Franceschini, Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02929 (senato.it), affinché venissero resi noti “i vincoli gravino sul Casino dell’Aurora e sui manufatti in esso contenuti” e quale fosse la stima indicata nei provvedimenti di vincolo, interrogazione che, a quanto ci risulta, non ha avuto alcuna risposta.

Sembrerebbe, però, che il Ministro Franceschini abbia scritto una lettera al Presidente Draghi a questo proposito, e a seguito della petizione per l’acquisto dell’immobile da parte dello Stato con i soldi del PNRR (sigh..) Petizione · S​.​O​.​S cultura in svendita · Change.org che ha ottenuto ben 38.864 firme.

Non si poteva e non si può, comunque, neppure ora, condividere la scelta del Tribunale di Roma di seguire una procedura ordinaria e delegare la vendita di quell’unicum a un notaio e, per di più, con modalità telematiche, piuttosto che a un soggetto specializzato, ai sensi dell’art. 532 c.p.c., attesa la natura particolare di quel bene, nell’ottica del massimo realizzo e valorizzazione.

E possiamo anche aggiungere che troppe erano le incognite e troppo poche erano le informazioni messe a disposizione dei potenziali offerenti per un investimento di quell’ordine di grandezza.

Nella perizia sull’immobile, infatti si legge:

“La storica villa quindi seppur regolare sotto il profilo urbanistico necessità del ripristino dello status quo ante sia al piano interrato (attualmente smembrato e privo di qualsivoglia finitura) che nelle porzioni oggetto di modifiche non autorizzate o non concordate con la P.A. ed in particolar modo con la Soprintendenza Speciale, belle Arti e Paesaggio di Roma che rimarranno a carico del futuro acquirente, come del resto il costo e l’onere necessario al completamento dell’iter istruttorio inerente le istanze di concessione edilizia in sanatoria (qualunque ne sia l’esito!) e necessari interventi di consolidamento [omissis ] e manutentivi sull’intera villa dove non si interviene da memore tempo come dimostrano le numerose aree in stato di disuso, i lavori iniziati e non fini, lo stato delle opere, delle finiture e delle strutture.”

Questa non è una nostra opinione, ma è quella di Paul R.  Milgron, che con Robert B. Wilson, ha ottenuto il premio Nobel per l’Economia 2020 per i miglioramenti «alla teoria delle aste e l’invenzione di nuovi formati di aste».

Gli scienziati, premi Nobel, hanno, infatti, dimostrato che a incidere sul prezzo di aggiudicazione sono le informazioni e che un venditore può aspettarsi di aumentare i suoi ricavi condividendo maggiori informazioni con i potenziali acquirenti, perché

«lo scopo di un’asta è quello di creare il maggior valore possibile assegnando un oggetto all’acquirente che può farne il miglior uso possibile».

I periti immobiliari, inoltre, hanno precisato che

“da quanto appurato presso i pubblici uffici si ritiene che si potrà procedere a stabilire le opere necessarie (in accordo con la P.A)” [ omissis ]  “solo dopo un periodo di monitoraggio ed esecuzione di idoenei saggi”,

con ciò rendendo incerti anche i tempi sono incerti.

Ora si vocifera di una prossima asta il 7 di aprile 2022, ad un prezzo ribassato di 1/5.

L’ammontare del ribasso era già stabilito nell’ordinanza del Tribunale di Roma, la data della nuova asta, invece, non risulta indicata nel portale delle vendite pubbliche, ma intanto si continua a parlare.

Avv. Gloria GATTI  Milano 23 Gennaio 2022