redazione
Tra Casa Vasari, l’Archivio di Stato e il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna si amplia il sistema espositivo che rende omaggio al maestro aretino a 450 anni dalla morte, aspettando la grande mostra in programma a ottobre
La storica dimora di Giorgio Vasari quale scenario, rappresentazione e manifesto della sua poliedrica figura; un itinerario per approfondire uno tra i dipinti su tavola più grandi del Cinquecento italiano: “Il convito per le nozze di Ester e Assuero”; un percorso documentale che ricostruisce la storia della famiglia Vasari e i rapporti con Cosimo I.
A settembre saranno tre le mostre che andranno ad arricchire “Arezzo. La città di Vasari”, il sistema di esposizioni, eventi e celebrazioni che fino a febbraio 2025 renderà omaggio al maestro aretino nella sua città natale in occasione dei 450 anni dalla morte, a cura di Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze con Fondazione Guido D’Arezzo, in collaborazione con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi.
In attesa della grande mostra a cura di Cristina Acidini, che inaugurerà in ottobre alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea tra importanti prestiti nazionali e internazionali, il mese di settembre si aprirà con “Il disegno fu lo imitare il più bello della natura. La casa, i disegni, le idee: Giorgio Vasari e la figura dell’intellettuale architetto”.
Da domenica 8 il Museo Statale di Casa Vasari sarà scenario di un’esposizione a cura di Emanuela Ferretti e Rossella Sileno, con il contributo scientifico del Master Museo Italia – Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, che porrà in risalto due aspetti distinti ma tra loro strettamente legati: la figura dell’artista intellettuale e la tematica dell’architettura nell’opera vasariana, insieme alla sua fortuna nel Novecento. Fra le componenti del Manierismo, l’erudizione è senz’altro predominante e Vasari, uomo di cultura, storiografo e critico dell’architettura, ne è fortemente rappresentativo.
Come pittore e architetto esprime al meglio questa duplice valenza attraverso gli affreschi che caratterizzano particolarmente la Sala dei cento Giorni del Palazzo della Cancelleria a Roma, le Sale di Palazzo Vecchio a Firenze e la Sala del Trionfo della Virtù nella dimora aretina.
L’architettura nell’opera di Giorgio Vasari sarà raccontata anche in forma interattiva attraverso disegni, manoscritti, modelli e opere significative in rapporto con le decorazioni pittoriche della Casa e la poetica vasariana: di grande rilievo la Diana Efesina del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Alla mostra contribuisce anche FSC® ITALIA (visitabile fino al 2 febbraio 2025, vernissage il 7 settembre).
“Alcuna cosa fuor dell’uso comune. Il convito per le nozze di Ester e Assuero di Giorgio Vasari” è la mostra che aprirà il 21 settembre presso il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, a cura di Luisa Berretti. Nel palazzo che fu di proprietà della famiglia Ciocchi del Monte e dove soggiornò il cardinale Giovanni Maria, poi pontefice col nome di Giulio III, tra i principali committenti di Vasari, oggi sede del MNAMM, è esposta una delle più grandiose opere dell’artista: il dipinto ad olio su tavola raffigurante il terzo dei quattro conviti narrati nel Libro di Ester, commissionato nel luglio del 1548 da don Giovanni Benedetto da Mantova, abate del Monastero delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo.
A corredo del monumentale dipinto, saranno esposti i disegni preparatori, i documenti, alcuni manufatti da tavola e le risultanze del restauro in grado di dare evidenza ai bellissimi particolari dell’opera (visitabile fino al 2 febbraio 2025, vernissage il 20 settembre).
Infine, il 28 settembre negli spazi dell’Archivio di Stato, è in programma “Costruire un’immagine di sé. Giorgio Vasari attraverso le sue carte”, percorso ideato da Ilaria Marcelli che, col prezioso sussidio del patrimonio archivistico vasariano, espone le carte prodotte da Vasari con la volontà di condizionare la memoria che i contemporanei prima e i posteri in seguito avrebbero avuto della sua figura e del suo lavoro. La prima parte della mostra – che vedrà affiancati documenti provenienti dalle Carte Vasari e da altri fondi, tra cui l’Archivio di Stato di Arezzo e la Beinecke Library della Yale University – sarà dedicata alla storia familiare del Vasari, che egli riassunse sul finire della sua vita, in particolare con l’autobiografia apposta nella terza parte de “Le vite” – edizione del 1568. La seconda parte invece, che vedrà esposte oltre alle Carte Vasari anche documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Firenze, sarà incentrata sul suo lavoro e in particolare sul legame, via via sempre più importante e stretto, con il duca Cosimo I dei Medici. Risale agli ultimi anni della sua vita la consapevolezza che non soltanto le opere artistiche ma in particolare l’opera letteraria sarà cruciale per mantenere e trasmettere memoria di sé (visitabile fino al 31 gennaio 2025, vernissage il 27 settembre).
“Arezzo. La città di Vasari” gode del patrocinio di Ministero della Cultura, partner dell’iniziativa Archivio di Stato di Arezzo, Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, Biblioteca Città di Arezzo, Fraternita dei Laici di Arezzo, Fondazione Arezzo Intour. Progetto grafico a cura di Wml design.
Roma 21 Luglio 2024
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