di Silvana LAZZARINO
In mostra sculture di grande suggestione a donare nuovo respiro ai luoghi simbolo della città, fino al 4 ottobre 2020. L’inaugurazione il 27 giugno 2020 e presentazione al pubblico il 1° agosto 2020
Scultore di fama internazionale Fabio Viale nella sua ricerca artistica ha restituito l’espressione di forza e armonia della materia unitamente a equilibrio e leggerezza nella disposizione delle sue opere a conquistare spazi sempre nuovi dando voce a tematiche legate al nostro presente.
Nato a Cuneo nel 1975l Fabio Viale accostatosi presto alla scultura, si è mosso tra richiami alla classicità e aspetti legati al contemporaneo a restituire realtà vicine e lontane, presenti e passate riuscendo a gestire con disinvoltura un approccio sempre in divenire con questa disciplina artistica affascinante e in “presa diretta” con la materia tanto da essere definito il “cultore del marmo”.
Con uno sguardo alla classicità, ma proiettato verso nuove sperimentazioni anche oltre il concettuale, Viale ha dato forma ad opere che passano dalla semplicità alla complessità donando al marmo nuova vita anche sperimentando le leggi della meccanica e della fisica come quando ha realizzato la famosa barca in marmo con motore: “Ahgalla” che è riuscito a far muovere in mare, o quando ha progettato il pneumatico gigante sempre in marmo, che ha tanto destato curiosità ed interesse.
Alla luce del presente con lo sguardo alla società di oggi che soffre delle ingiustizie, dell’indifferenza e dell’ipocrisia, Fabio Viale si è soffermato sulla vicenda di Lucky Ehi migrante nigeriano costretto per motivi religiosi a fuggire dalla sua terra a 17 anni e vivere momenti di difficoltà e paura prima di giungere in Italia.
A questa vicenda di un giovane perseguitato con rimandi al Cristo novello, Fabio Viale ha voluto legare il sentimento dell’amore materno racchiuso nell’opera la Pietà di Michelangelo con cui l’artista cuneese si è confrontato ancora una volta. Infatti per questa vicenda di Lucky Ehi, Fabio Viale ha affiancato tre opere esposte negli spazi della Galleria Poggiali di Milano nel 2018 che ricostruiscono la storia di Lucky, giovane di fede cris, a partire dalla replica della Pietà Vaticana 1499) di Michelangelo Buonarroti e un manifesto di grandi dimensioni il “ritratto di Lucky Ehi” in cui Viale riporta il divino a dimensione umana sostituendo la figura di Cristo con quella del rifugiato nigeriano.
Alla Pietà Vaticana Fabio Viale aveva fatto riferimento in occasione della “Settimana Michelangiolesca” presentando “Souvenir Pietà’ 2006-2016 a Firenze presso la Basilica di San Lorenzo, collocata nella navata al disotto della Tribuna delle Reliquie. In quell’occasione la scultura in due versioni senza la presenza della Vergine metteva in evidenza la figura del Cristo riprodotto con attenzione e peculiarità Nelle due versioni del Cristo si avvertiva la morbidezza delle linee, la plasticità del corpo e dei tessuti del panno che gli cinge la vita ad indicare una certa bellezza e purezza presenti anche nella morte che avvicina al divino. Una rappresentazione intensa di un corpo adagiato, mentre riposa, senza segni di sofferenza fisica che dava spazio alla speranza nell’abbandono ad una volontà superiore.
Dopo il successo dell’opera del “ il Laocoonte” al Glyptothek Museum di Monaco di Baviera lo scorso 2019, concepita per la piazza tedesca e in cui è racchiusa l’etica del suo lavoro dove vengono attualizzati capolavori del passato utilizzando diversi processi e tecnologie del contemporaneo come il procedimento del tatuaggio applicato agli stessi marmi, la partecipazione al Padiglione Venezia dell’ultima Biennale di Venezia e l’esposizione al Pushkin Museum di Mosca, Fabio Viale torna a Pietrasanta (Lucca) con un’interessante mostra su invito del Sindaco della città Alberto Stefano Giovannetti e dell’Assessore alla Cultura e al Turismo, Senatore Massimo Mallegni.
“Truly”, questo il titolo dell’esposizione che inaugura a Pietrasanta il 27 giugno 2020 alle ore 18.00 e che presenta opere nuove e di recente realizzazione pensate in dialogo con gli spazi pubblici più suggestivi della città.
Curata da Enrico Mattei e realizzata con il sostegno della Galleria Poggiali, la personale di Fabio Viale che si colloca tra piazza del Duomo, la Chiesa di Sant’Agostino e il suo Chiostro, rappresenta, come ha sottolineato l’Assessore Massimo Mallegni:
“il principale evento espositivo dell’Estate 2020 di Pietrasanta. a rivendicare il ruolo della cultura quale motore di civiltà e impulso sociale irrinunciabile. Grazie a un artista di fama internazionale, la mostra offrirà un’interpretazione imprescindibile della voglia di ripartenza del nostro territorio, nel rispetto delle regole e con attenzione rigorosa alla sicurezza”.
Facendo riferimento alle immagini dei capolavori di maestri del passato (come Michelangelo) e anche ai simboli legati al quotidiano, le opere di Fabio Viale propongono rappresentazioni nuove, spesso insolite in cui si accenna alla vita e alla morte, al cambiamento e al divenire dell’uomo, compreso il bisogno di superare i propri limiti che tengono ancorati a concetti e strutture predefinite
In questo senso vengono attualizzati capolavori del passato utilizzando diversi processi e tecnologie del contemporaneo come il procedimento del tatuaggio applicato agli stessi marmi come per il Laocoonte che mostra lungo il corpo tatuaggi restituiti con immagini a colori dove sono raffigurati alcuni passi dell’Inferno di Dante ad indicare l’intento di stabilire nuove connessioni culturali di respiro universale.
Tematiche legate al culto e alla spiritualità, ma anche alla libertà personale in alcuni ambiti negata, si rivivono nell’opera in mostra collocata nella Chiesa di Sant’Agostino: “Le tre Grazie” i cui soggetti sono tre donne originarie di Ghardaia, città algerina di religione islamica ibadita dove la donna indossa il tradizionale haik, un’ampia veste bianca lunga fino ai piedi, avvolta intorno al corpo e al viso che lascia soltanto un solo occhio scoperto.
Centrale è il motivo della libertà negata proprio in quella terra, e invece vissuta a pieno dagli occidentali come fosse data per scontata, ma il cui valore è stato riscoperto anche in seguito alle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Queste tre figure creano un cortocircuito visivo e semantico affatto in linea con il riferimento classico insito nel titolo dell’opera. Partendo dall’esperienza del distanziamento sociale e facendo riferimento alla simbologia del velo le tre figure rimandano alla diffidenza verso il prossimo specie se coperto, mettendo in evidenza aspetti di carattere religioso e comportamentale.
In posizione opposta a quest’opera è la scultura “Star Gate” opera monumentale in marmo statuario formata da due cassette utilizzate per il trasporto della frutta di oltre 2 metri e cinquanta, unite insieme a suggerire una sorta di stanza o spazio dove lasciarsi guidare dall’immaginazione e dai sogni. Una sorta di portale stellare tramite il quale si accede ad altri mondi e universi, un limite da oltrepassare cui si associano portali di nuova spiritualità ed emancipazione.
Alcune opere di grandi dimensioni in marmo con presenza di tatuaggi sono esposte in Piazza Duomo: i simboli presenti sul marmo rappresentano una combinazione personale delle più attuali tendenze del tatuaggio, da quelli già sperimentati del mondo criminale e giapponese, ai nuovi orientamenti provenienti dal mondo sudamericano e dei Trapper.
Così accanto a “Souvenir David” un magistrale volto cavo, una sorta di maschera monumentale del David di Michelangelo, su cui l’artista ha sperimentato per la prima volta questo nuovo tipo di tatuaggio, è il grande torso ispirato al Torso Belvedere e un’opera inedita: un torso ispirato al Torso Gaddi che vedrà la collaborazione del famoso Direttore Creativo Marcelo Burlon. Sulla superficie marmorea, saranno tatuati i suoi noti motivi, un mix audace di elementi naturali e stilemi contemporanei.
Sempre al piano terra del Chiostro si trovano altre opere significative nel percorso dell’artista come “Infinito” scultura in marmo nero che rappresenta le ruote di un SUV intrecciate ed una versione de “La Suprema” che ritrae due cassette per la frutta con impeccabile effetto legno.
Il catalogo che accompagna la mostra presenta testi di Enrico Mattei, Sergio Risaliti e Massimiliano Simoni.
Sergio Risaliti Direttore del Museo Novecento di Firenze e autore di un saggio in catalogo così afferma:
“alla base del lavoro di Viale esiste sempre una conoscenza rispettosa della materia, ed è grazie a questa relazione virtuosa, coltivata negli anni, tra tecnica e poesia, tra materiali e strumenti, tra uomo e natura, che si è perfezionato un processo creativo il cui scopo è, al netto di altre considerazioni, l’esaltazione delle proprietà formali della pietra e di quelle concettuali e figurative nella fantasia umana.”
I suoi lavori che si muovono in un’ottica contemporanea con richiami al classico, ma solo come spunto da rielaborare alla luce del presente, si mostrano spesso semplici, altre volte innovativi specie se combinati con meccanismi legati alle tecnologie per ottimizzare il prodotto definitivo, ma anche per far ripensare alle possibilità con cui oggi l’arte possa trovare un nuovo linguaggio con cui raccontare la vita tra passato e presente, ricordo e superamento dello stesso. Lavori che dall’Italia alla Russia, all’America, hanno conquistato un pubblico sempre più internazionale. La classicità con Fabio Viale supera l’ordinarietà e diventa un modo per ripensare al passato a partire dal presente.
Numerose sono le mostre di Fabio Viale in Italia e all’estero di cui ricordiamo quella di New York del 2012 presso la Sperone Westwater Gallery, “Door Release” (Fortino Forte dei Marmi 24 giugno-2 settembre 2017), “StarGate” e poi “Kouros” alla Galleria Poggiali di Pietrasanta rispettivamente nel 2017 e nel 2018, la citata “ Lucky Ehi” alla Galleria Poggiali Foro Buonaparte 52 Milano dal 19 gennaio al 30 marzo 2018. Da ricordare anche l’esposizione “Black Fist” alla Galleria Poggiali di Pietrasanta della scorsa estate del 2019 e il grande progetto per il Glyptothek Museum di Monaco di Baviera: “il Laocoonte” un’opera d’arte contemporanea nell’antistante Königslpatz concepita per la piazza tedesca nella quale, come accennato prima, utilizza diversi processi e tecnologie del contemporaneo come il procedimento del tatuaggio applicato agli stessi marmi. Numerosi inoltre sono i premi ricevuti tra cui il Premio Cairo 2015.
Silvana LAZZARINO Roma 21 giugno 2020
“Truly”
Personale di Fabio Viale nei luoghi simbolo della città Pietrasanta
a cura di Enrico Mattei
27 giugno – 4 ottobre 2020
Testi in Catalogo di Enrico Mattei, Sergio Risaliti e Massimiliano Simoni.
Inaugurazione 27 giugno 2020 ore 18,00 Pietrasanta. Presentazione al pubblico il 1° agosto 2020
Per maggiori informazioni info@galleriapoggiali.com
Galleria Poggiali Firenze, Milano, Pietrasanta http://www.galleriapoggiali.com