di Silvana LAZZARINO
Un viaggio tra l’arte contemporanea legata a diverse tendenze e generazioni e l’arte giapponese dell’ottocento, attraverso la mostra“Vis- à-Vis” con testo critico a cura di Simonetta Lux.
L’esistenza proietta costantemente in situazioni dove gesti, azioni e pensieri si susseguono spinti da un sottile vibrare di energie che appartengono a quello stato invisibile della materia che si estende nella circolarità di un tempo indefinito di cui si è parte. Verso questa energia invisibile che avvolge materia, stati d’animo ed emozioni volti a guardare oltre l’aspetto razionale, verso quel confine tra sogno e immaginazione, conduce l’arte di Uemon Ikeda protagonista della scena artistica contemporanea internazionale.
Uemon Ikeda nome d’arte di Tatsuo Ikeda (Kōbe, 1952) giapponese, ma romano di adozione, attraverso la sua arte che esplora l’armonia delle forme e del colore nel loro espandersi nello spazio, apre a spunti di riflessione su ciò che appartiene alla parte più alta del pensiero dell’uomo, soffermandosi sui rapporti esistenziali spesso precari in divenire, guardando ad un nuovo incontro con la Natura e la sua essenza tra bellezza e armonia.
L’artista è tra i protagonisti della mostra “VIS -A’- VIS” in corso a Roma presso La Nube di OOrt (Via Principe Eugenio 60) fino al 26 aprile 2019, dove si assiste all’incontro tra l’arte del “mondo fluttuante” l’ukiyo-e giapponese, e l’arte contemporanea. Patrocinata dalla Fondazione Italia Giappone e dall’Istituto Giapponese di cultura, l’esposizione è realizzata in collaborazione con lo Studio Marta Bianchi InEvoluzionet.
In mostra una trentina di xilografie giapponesi del XIX secolo- periodo Edo e Meiji – di autori tra i quali: Utagawa Kuniyoshi, Utagawa Yoshiiku, Yamazaki Toshinobu, Konishi Hirosada, sono accostate ad opere di alcuni artisti contemporanei di diversa generazione e provenienza come: Elvio Chiricozzi, Stefano Di Stasio, Iulia Ghita, Uemon Ikeda, Leila Mirzakhani, Laura Palmieri, Luca Maria Patella e Giuseppe Salvatori, per sottolineare come l’arte pur nelle differenze stilistico formali ed espressive conservi un’unità di fondo dovuta al suo potere evocativo ed emotivo che dura nel tempo. Mondi ed epoche così distanti e diverse mostrano un’unitarietà di fondo, una matrice comune nella libertà e nell’uso di diversi codici espressivi da parte degli artisti.
Il testo critico è di Simonetta Lux che in altre occasioni ha curato anche esposizioni dedicate all’arte di Uemon Ikeda.
I lavori di Uemon Ikeda contemplano diverse declinazioni linguistiche che procedono dalla pittura all’installazione, dal disegno all’architettura, fino alla scrittura. Attraverso questi linguaggi Ikeda racconta nostalgie lontane e il presente di un ipotetico futuro nella costante continuità di un tempo in cui ridefinire pensieri e azioni. La costruzione delle immagini legate ai ritmi pittorici che si inseriscono su tela e lungo progetti e installazioni, prende le mosse dalle atmosfere legate alla natura dove il sole, le nuvole, la neve, il fuoco acquistano forme geometriche allungate, indefinite entro uno spazio che non finisce, ma apre a possibili processi in cui il presente si ancora al passato nei ritmi del ricordo e della memoria nostalgica e sognante.
Suggestive le raffigurazioni di “stanze” che invitano ad entrare in uno spazio senza tempo per respirare le atmosfere della terra umida o asciutta, del mare profondo, della Primavera dai colori vivi e ancora delle stelle nella loro infinita molteplicità.
Uemon Ikeda ha realizzato mostre in Italia, Europa e in Giappone, collaborando anche con l’università La Sapienza di Roma e di grande respiro sono le sue installazioni che ben si sposano con il tessuto urbanistico di piazze e paesaggi. Oltre ad aver partecipato nel 2017 alla 102esima edizione della NIKA Exibition al National Art Centre di Tokyo, una delle tre esposizioni d’arte più importanti in Giappone e nel 1991 alla collettiva “Simultaneità – Nuove Direzioni dell’Arte Contemporanea Giapponese” a Palazzo Braschi a Roma, Uemon Ikeda ha esposto per due volte al Museo laboratorio di arte contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma nel 2000 e nel 2005 presentando due personali rispettivamente: “Uemon Ikeda- Acrobazia” diventata spunto per il libro edito dalla Lithos scritto insieme alla Prof.ssa Simonetta Lux storica e critica d’arte, e “Uemon Ikeda – un ragazzo che voleva vivere nel rettangolo” curata dalla stessa Simonetta Lux.
Tra le diverse installazioni esposte citiamo “Filo di Arianna” in piazza Trilussa a Roma e per la Giornata Europea della Cultura Ebraica la realizzazione di un’installazione raffigurante la Stella di David per i giardini della Sinagoga di Roma. Da ricordare la sua partecipazione alla collettiva “Io Klimt” a cura di Francesco Gallo Mazzeo al Palazzo dei Consoli di Gubbio nel 2013. Tra le più recenti installazioni quella da lui realizzata per la riapertura del Giardino pensile di Palazzo Reale di Napoli: “A levante del sole” centrata su un filo rosso di seta e lana che ha guidato i visitatori dagli interni verso l’esterno per una vista panoramica tra le più suggestive della città riferita al Golfo di Napoli.
Silvana LAZZARINO Roma aprile 2019
“VIS -A’- VIS”
Elvio Chiricozzi, Stefano Di Stasio, Iulia Ghita, Uemon Ikeda, Leila Mirzakhani, Laura Palmieri, Luca Maria Patella e Giuseppe Salvatori
incontrano l’arte ukiyo-e , le immagini del “mondo fluttuante”
Con testo critico di Simonetta Lux
La Nube di OOrt. Via Principe Eugenio, 60 Roma. Fino al 26 aprile 2019. Orario: fino al 14 aprile da martedì a venerdì 17.30/19.30, dal 15 al 26 aprile su appuntamento al numero 338/3387824