di Manuela NOCELLA
Nell’ambito degli studi su Flaminio e Francesco Allegrini, padre e figlio, pittori di talento di origine marchigiana, la cui attività artistica si svolge in pieno Seicento, si è rivelato di fondamentale importanza stabilire una datazione corretta delle loro vicende familiari, utile anche a definire con certezza il corpus di opere rispettivamente dell’uno e dell’altro.
Chi scrive si dedica da tempo alla ricerca documentaria, per far luce sulla grande confusione cronologica e attributiva originata da una errata lettura delle fonti biografiche. A tal proposito, nel 2007, ha pubblicato un primo saggio monografico [1] che ha avuto il preciso intento di fare chiarezza, distinguendo tra quanto di certo era emerso fino a quel momento e quanto invece andava opportunamente ricondotto al campo delle ipotesi, insieme alle conseguenti interpretazioni, spesso fallaci.
Dalle inesatte informazioni di Pellegrino Orlandi (1704) sulla vita di Francesco Allegrini, alle successive errate letture da parte della critica, le vicende professionali e familiari dei due artisti avevano finito per essere travisate, a tal punto da confondere spesso le loro relazioni parentali, nonchè l’attribuzione delle rispettive opere (ora al padre, ora al figlio). Operazione, quest’ultima, resa ancora più insidiosa da un’evidente vicinanza stilistica dei due artisti, in virtù della comune formazione presso la bottega di Giuseppe Cesari, il Cavalier d’Arpino, la cui impronta emerge inconfondibile nelle esecuzioni pittoriche di entrambi. A maggior ragione, poter catalogare con precisione le opere di Flaminio e quelle di Francesco, si è reso quanto mai opportuno; non solo per restituire correttezza storica alle singole vicende artistiche, ma anche per meglio studiare e definire i rispettivi percorsi professionali nelle tante commissioni ottenute in diverse regioni italiane.
Dopo il rinvenimento nel 2007 di una serie di documenti, tra cui i loro testamenti e atti di morte, che hanno svelato fondamentali evidenze biografiche, chi scrive ha il piacere di annunciare che oggi è finalmente possibile aggiungere un altro importante tassello.
Ulteriori ricerche condotte all’inizio del 2023, hanno infatti portato al rinvenimento dell’atto di battesimo di Francesco Allegrini, che ne attesta con esattezza il luogo e la data di nascita, a Napoli il 31 maggio 1623. Felice coincidenza, dunque, il fatto che proprio quest’anno ricorra il quattrocentesimo anniversario della nascita dell’artista.
Il documento, già presentato a Gubbio in occasione di una conferenza tenutasi il 3 marzo scorso presso la chiesa della Madonna del Prato, sarà oggetto di una prossima pubblicazione ufficiale a giugno sulla rivista “Valori Tattili”.
Manuela NOCELLA Roma 26 Marzo 2023
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