Un “singolar pittore” dimenticato: Porfirio Moretti, un maestro del tardo manierismo vicentino (Vicenza (?), 1540 circa -1624).

di Francesco CARACCIOLO

Porfirio Moretti “singolar pittore” (Vicenza, 1540 circa -1624).

Il nome di questo pittore non ci dice nulla ai nostri giorni ma dalle parole del biografo secentesco Marco Boschini (1613-1681) emerge una personalità alquanto singolare e tutt’altro che di secondo piano. In questa sede appunto esporrò le principali vicende artistiche di un pittore e disegnatore di costumi teatrali i cui contorni dal punto di vista biografico ed anagrafico non sono ancora nitidi ma di cui è stato tracciato un breve profilo, seppur lacunoso, attraverso la ricostituzione di un ristretto corpus di opere pittoriche grazie al contributo di alcune studiose attente e scrupolose quali Chiara Rigoni, Francesca Lodi e Margaret Binotto. Egli nacque forse a Brendola o nella stessa Vicenza intorno al 1540 ma operò soprattutto nel capoluogo veneto fino agli ’20 del 1600 (nel 1624 redasse il suo testamento dopodiché si perdono le tracce); nel 1588 risulta documentato a Vicenza come pittore affermato.

In effetti, stando alle testimonianze documentarie raccolte dal Boschini nel 1677, egli dipinse numerose pale d’altare per le chiese di Vicenza e del suo territorio, ma solamente due sono state identificate come sicure opere di Porfirio Moretti in quanto documentate per l’appunto dal Boschini. Tuttavia in anni recenti un gruppo di studiose, come ho detto, si sono premurate di ricostruire il catalogo, seppur molto esiguo e lacunoso, dell’artista vicentino di cui restano veramente pochissime tracce documentarie: le studiose suddette, a partire dagli inizi del 2000, hanno cercato di ampliare il catalogo dell’artista con nuove attribuzioni su base stilistica.

Il prezioso contributo della Binotto, Lodi e Rigoni è stato decisivo per delineare in maniera più incisiva la figura di un artista con una sua fisionomia ben definita: autore di affreschi, sia a carattere profano che a tema sacro, ma anche di pale d’altare per chiese e confraternite. Tra tutti gli artisti vicentini del tardo Manierismo Porfirio Moretti è il più visionario ed eclettico: nei suoi primi esperimenti pittorici si evince la sua formazione in ambito veronesiano con figure allungate e svigorite; successivamente i suoi soggetti acquisteranno una maggiore spazialità e monumentalità grazie agli influssi della pittura di Palma il Giovane ma anche della scuola bassanesca.

Le studiose non hanno tuttavia evidenziato una certa matrice naturalistica proveniente dalla pittura lombarda del pieno Cinquecento, in particolare dai soggetti caratterizzati da una più intima religiosità ed umanità di Giovanni Gerolamo Savoldo (1480-1540). Inoltre, a partire dagli ultimissimi anni del Cinquecento si va a rafforzare nella pittura di Porfirio Moretti una certa sensibilità per il colore timbrico e brillante. È importante sottolineare altresì che egli fu un artista che si aggiornava in continuazione, aperto a nuovi stimoli iconografici e compositivi. Pare si sia ispirato anche a Raffaello  (l’Incendio di Borgo in Vaticano) per una delle sue figure

Del Moretti abbiamo alcune testimonianze pittoriche quali gli affreschi di Palazzo Gualdo a Vicenza con un fregio a soggetto allegorico ed astrologico ma anche pale d’altare come quella della Cattedrale di Vicenza con San Bellino Vescovo che guarisce degli ammalati morsi dai cani idrofobi; un’altra pala d’altare degna di nota si trova a Piovene Rocchette.

Presso l’oratorio di Vigardolo (fig.1) il Moretti ha licenziato un affresco raffigurante l’Annunciazione in corrispondenza dell’arco trionfale tra lo spazio della chiesa e il presbiterio; ai lati, il pittore dipinse due figure di sante (Santa Giustina e Santa Marta).

1) Porfirio Moretti: Annunciazione e figure delle Ss. Giustina e Marta: Vigardolo(VI), Oratorio di S.Maria Assunta (courtesy Centro Culturale Andrea Palladio, Monticello Conte Otto- Vi)

Questo ciclo è stato eseguito quasi sicuramente agli inizi del ‘600: accanto alle solite reminiscenze di matrice manieristica si evidenziano un certo dinamismo ed una certa scioltezza afferenti all’arcangelo Gabriele la cui immagine sembra già preludere al naturalismo barocco.

Francesco CARACCIOLO  Vicenza 8 Settembre 2024

Regesto delle opere pittoriche più salienti di Porfirio Moretti

Dipinti e pale d’altare

  • Pietro e S. Giovanni risanano lo storpio, Vicenza, Musei Civici
  • Bellino Vescovo risana gli infermi,Vicenza, Cattedrale
  • I Ss. Giovanni Battista,Elisabetta,Pietro,Paolo,Cristo Morto e Maddalena,Vicenza,Cattedrale
  • Madonna della Misericordia tra i Ss. Rocco e Sebastiano, Montecchio Maggiore,Biblioteca Civica
  • Susanna e i vecchioni,Vicenza,Musei Civici
  • Madonna con il Bambino tra i Ss. Vito,Modesto e Crescenzia,Piovene Rocchette, chiesa dei Ss. Vito e Modesto
  • Pala delle Confraternite,Montecchio Maggiore,chiesa di S.Pietro
  • Vergine con il Bambino e S.Giovanni, Vicenza,Ipab
  • Riposo nella fuga in Egitto,Thiene, Ospedale
  • Cristo risorto ,Vicenza, Musei Civici
  • La Vergine presenta il Bambino ai Ss. Anna e Gioacchino, Vicenza,Ipab
  • San Carlo,la Madonna, la Trinità e la prodigiosa guarigione di una giovane inferma ,Vicenza, musei Civici
  • Cristo guarisce il cieco di Gerico,S.Vito di Leguzzano, chiesa dei Ss. Vito,Modesto e Crescenzia
  • Effigie di San Carlo Borromeo (attribuito), Vicenza, chiesa di S.Rocco (fig.2)
  • 2) Porfirio Moretti (attribuito)- San Carlo Borromeo, Vicenza, San Rocco
  • Dipinti realizzati per la Cappella del Rosario in Santa Corona a Vicenza

Affreschi

  • Ciclo astrologico ed allegorico in Palazzo Gualdo,Vicenza
  • Affreschi dell’oratorio di Santa Maria Assunta a Vigardolo

Bibliografia

Per le mie ricerche ho attinto soprattutto a due importanti contributi in merito alla storia pittorica vicentina: in primis al volume intitolato “ Il restauro della chiesa di Santa Maria Assunta a Vigardolo (edito nel 2004), ma la fonte da cui ho tratto la maggior parte delle informazioni sul pittore è la Tesi di laurea dell’Università Cà Foscari di Venezia dal titolo “ Porfirio Moretti singolar pittore”, un immenso lavoro bibliografico e documentario svolto dal Dottor Francesco Innocente Fabris a conclusione del percorso accademico del Corso di laurea Specialistica in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici nel 2008.