di Silvana LAZZARINO
Lo scrittore Franco Leone avanza una nuova tesi su uno spartito dipinto da Caravaggio
Franco Leone, dottore informatico e scrittore di Corato, ha acceso una nuova luce su uno spartito rimasto nell’ombra all’incirca per 426 anni.
Il dipinto dello spartito in questione è il Riposo durante la fuga in Egitto realizzato da Caravaggio nel 1597 circa ed esposto oggi alla Galleria Doria Pamphilj di Roma. Lo spartito in esame è invece quello presente nella seconda pagina del libro sorretto da san Giuseppe per l’angelo che sta suonando il violino.
Franco Leone ha condotto i suoi studi approfonditi direttamente a Londra esaminando gli spartiti conservati presso British Library, la biblioteca che custodisce uno degli archivi cartacei e digitali più importanti del mondo in tema di musica antica. L’ipotesi della nuova teoria riguardante lo spartito dipinto da Caravaggio è stata avanzata anche grazie ad uno studio attento effettuato mediante un software di «riconoscimento automatico delle forme» messo a punto da Leone stesso, attraverso tecniche attinte dalla propria tesi di laurea sotto la guida del Prof. Giovanni Dimauro e del Prof. Giuseppe Pirlo.
Nel quadro del Riposo durante la fuga in Egitto in realtà sono presenti due mottetti, ovvero due composizioni sacre di fine Cinquecento. Entrambi i mottetti sono ben visibili con le note riportate nei pentagrammi sul libro aperto sostenuto da san Giuseppe, il cui titolo è Libro quarto dei mottetti della Corona. Il mottetto della prima pagina, ormai identificato da tempo, è noto come Quam Pulchra es, opera del compositore fiammingo Noël Bauldewijn.
Lo spartito visibile nella seconda pagina, seminascosto dall’avambraccio dell’angelo, sarebbe invece, in base alle ricerche del dott. Leone, il mottetto dal titolo Gloriosus dei appostolus Bartholomeus, anch’esso di Bauldewijn.
Tale spartito è stato anche suonato al Politecnico di Bari e presentato a Milano e a Roma in occasione del “Premio Caravaggio” indetto da Pasquale Buonfiglio.
All’identificazione del mottetto Leone è arrivato attraverso la convalida di quattro tesi:
1) Lo spartito in seconda pagina inizia con una lettera maiuscola simile a una L; in realtà si tratta di una G. Infatti dalla copia conservata alla British Library del Libro quarto dei mottetti della Corona si può verificare con estrema veridicità che si tratta di una G.
2) Nel libro in questione sono presenti soltanto 16 mottetti, ma solo uno di essi inizia con la lettera G, ovvero Gloriosus dei appostolus Bartholomeus, anch’esso di Noël Bauldewijn e in chiave di violino.
3) Nello stesso libro ci sono solo tre spartiti in chiave di violino; gli unici che sono dello stesso autore Noël Bauldewijn sono i due motetti dipinti da Caravaggio.
4) All’inizio del secondo pentagramma dello spartito nella seconda pagina del quadro sono ben visibili un Re semiminima e un Mi minima in chiave di violino, che nello spartito originale sono all’inizio del secondo pentagramma, in corrispondenza della parola “vere”.
Insieme all’Arch. Giuseppe Fallacara, Professore Ordinario di Progettazione Architettonica del Politecnico di Bari lo spartito inedito è stato presentato il 14 giugno 2023 nell’Aula D della Facoltà di Architettura da Franco Leone ed è stato ivi suonato dal M° Walter Folliero con violini stampati in 3D dall’Arch. Francesco Ciriello. L’arte di Caravaggio ha così acquisito la quarta dimensione: quella della musica dipinta.
La scoperta è stata presentata a Milano alla Certosa di Garegnano il 19 maggio e a Roma nella Basilica di San Carlo al Corso il 20 giugno in occasione della Terza Edizione del “Premio Caravaggio 2023” con Pasquale Buonfiglio organizzatore e mecenate del Premio e Stefania Montori Art Manager di Franco Leone e di Spoleto nel cuore.
Il prossimo evento correlato alla scoperta si svolgerà nell’Auditorium di Bagnoli presso Napoli il 29 settembre 2023, giorno dell’anniversario della nascita di Caravaggio, in occasione del Premio a lui dedicato.
Silvana LAZZARINO Roma 23 Luglio 2023