redazione
Il cinque novembre, in occasione della presentazione dei recenti ritrovamenti artistici a Villa Farnesina, a Roma, saranno esposti al pubblico anche due dipinti in deposito alla Camera.
Si tratta in questo caso di due opere attribuite alla bottega di Annibale Carracci, Le tre virtù teologali e Fede, Speranza e Carità, di proprietà del Museo e Real Bosco di Capodimonte e conservati a Montecitorio, una rielaborazione in chiave religiosa di due pennacchi dipinti da Giulio Romano, collaboratore del Maestro di Urbino, nella Loggia di Psiche. Comporranno un percorso di opere secentesche che si ispirano o riproducono gli affreschi di Raffaello e dei suoi collaboratori.
Ad esse infatti si aggiungono ‘Ercole con la clava‘ del Sassoferrato, modellato su una figura di Giove dipinta nella medesima loggia; ‘Galatea’ di Pietro da Cortona, ‘Galatea’ di Andrea Sacchi e la copia seicentesca della ‘Galatea‘ dell’École Française de Rome, opere esemplari del classicismo seicentesco.
I due quadri carracceschi in deposito alla Camera sono stati inviati in prestito in occasione della Giornata Studi intitolata “Il Seicento in Villa Farnesina: ritrovamenti e ricerche”, in programma all’Accademia dei Lincei il giorno seguente.
In questa Giornata l’Accademia presenta le nuove scoperte riguardanti la decorazione secentesca della villa e i risultati delle ricerche sull’assetto dell’edificio successivo al 1579, quando il Palazzo venne ceduto al cardinale Alessandro Farnese prendendo il nome di “Farnesina”. Saranno inoltre presentati gli affreschi del XVII secolo scoperti nell’intercapedine dell’originario soggiorno chigiano della villa, importante ritrovamento per la conoscenza dell’edificio e della intera fase decorativa.
Gli interventi di restauro effettuati nell’Ottocento modificarono in modo radicale il progetto originario di Baldassarre Peruzzi, specie nel pavimento gravato da un carico dei muri sovrastanti le volte che ne stavano compromettendo in modo serio la tenuta; i lavori di consolidamento comportarono lo stravolgimento dello spazio originario, in particolare con la divisiopne della sala principale e l’aggiunta di nuovi ambienti tra cui un vano ascensore. Fu proprio con l’apertura del vano ascensore che vennero alla luce gli affreschi facenti parte della fase decorativa seicentesca e che verranno presentati attraverso le tecnologie digitali e la campagna fotografica di Luigi Spina.
Gli studi infatti vengono inoltre correlati ai più recenti progetti di ricerca e valorizzazione di altri due luoghi farnesiani: Palazzo Farnese e gli Horti Farnesiani sul Palatino. La mostra sarà aperta fino al 5 febbraio 2025.
Segnaliamo inoltre che relativamente al vasto ciclo pittorico con paesaggi inanimati nella sala di Galatea alla Farnesina Francesco Gatta ha proposto di individuarne l’autore in Girolamo Troppa (Cfr. https://www.aboutartonline.com/i-paesaggi-di-girolamo-troppa-nella-sala-di-galatea-alla-farnesina-e-un-ricordo-di-erich-schleier-a-quasi-un-anno-di-distanza-dalla-scomparsa/ )
L’esposizione, aperta fino al 12 gennaio e curata da Alessandro Zuccari e Virginia Lapenta, intende approfondire il ruolo e le creazioni di Raffaello nella Villa e l’influenza del suo stile nell’arte a Roma nel corso del Seicento.
Roma 3 Novembre 2024