di Nica FIORI
VERDI ARMONIE. Villa Borghese e altri giardini storici negli acquerelli di 7 pittori contemporanei
La freschezza e l’immediatezza espressiva dell’acquerello ha affascinato numerosi artisti, e in particolare quei viaggiatori del Grand Tour che amavano riprodurre rapidamente con un’attrezzatura minima paesaggi o monumenti, così da conservare il ricordo dei luoghi ammirati. Gli effetti luminosi e di trasparenza di questa tecnica, che rappresenta una sfida per l’artista, perché gli errori difficilmente si possono correggere con la sovrapposizione di altro colore, ben si presta a cogliere le peculiarità dei giardini storici di Roma, come viene evidenziato nella mostra “Verdi Armonie. I Giardini di Roma all’acquerello”, ospitata dal 10 maggio al 30 giugno 2019 nel cuore di Villa Borghese nella Casa Museo dello scultore Pietro Canonica, che un tempo era la “Casa del Gallinaro”, destinata agli struzzi e ai pavoni dei principi Borghese, chiamata anche “la Fortezzuola” per il suo tetto merlato.
La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e ideata e realizzata dalla Cooperativa Sociale Apriti Sesamo, è a cura di Stefania Severi. Gli artisti Raffaele Arringoli, Emanuela Chiavoni, Fausta D’Ubaldo, Sergio Macchioli, Gabriella Morbin, Luisa Saraceni (Luz) e Silvano Tacus, hanno realizzato, attraverso una serie di circa 60 acquerelli di vario formato, una variegata indagine sui giardini di Roma, tra cui quelli di Villa Sciarra, Villa Celimontana, Villa Doria Pamphilj e della stessa Villa Borghese, che è la più rappresentata in mostra.
La sensazione è che questi acquerellisti, così come i viaggiatori paesaggisti del passato, vedano nei giardini dei luoghi atti a misurare i propri stati d’animo, e trovino in essi il pretesto per esaltare la loro pittura, creando suggestioni e incanti che ci parlano di luoghi sognanti, deputati alla bellezza. Vegetazioni mediterranee si intrecciano a fontane e ad altri elementi architettonici, evocando un mondo meraviglioso lontano dalle brutture e dal caos cittadino: un Eden, una Terra senza il male, un’isola felice nella quale è possibile lasciarsi andare alle sensazioni del momento. Attraverso questi acquerelli, che ricreano un fantastico giardino all’interno del Museo Canonica, si è voluto documentare il patrimonio verde di Roma, sempre in dialogo armonico col suo inestimabile patrimonio d’arte.
Ci rendiamo conto che una città come questa, che per le sue particolari vicende storiche ha avuto una concentrazione di grandi famiglie e di grandi ricchezze, ha potuto esprimere delle ville insuperate per originalità di progetto e ricchezza di decorazioni, che in parte ancora sopravvivono, dopo aver resistito allo scorrere del tempo, agli abusi edilizi e alle ingiurie del degrado e dell’incuria. Villa Borghese, pur essendo secentesca (fu fatta realizzare dal cardinale Scipione Borghese all’epoca dell’ascesa al soglio pontificio dello zio Paolo V), venne completamente rinnovata, tra il 1770 e il 1793, specialmente nella parte relativa ai giardini, per volontà del principe Marco Antonio IV Borghese, che le fece assumere quell’aspetto di parco all’inglese, che sostanzialmente si è mantenuto fino ad oggi, con la sua spiccata libertà di impostazione e la concezione pittorica e paesaggistica della natura.
Considerata dai romani la loro villa per eccellenza, oltre all’edificio principale che ospita la Galleria Borghese, comprende tra gli altri il Casino dell’Uccelliera e quello della Meridiana, l’Aranciera (ora Museo Carlo Bilotti), la Casina Valadier, la Casina di Raffaello, il Tempietto di Antonino e Faustina, numerose fontane e il Giardino del Lago, nelle cui acque si specchia il Tempio di Esculapio.
In questo caso il legame tra mostra e ambiente, come scrive la curatrice Stefania Severi, è
“stimolante per gli artisti espositori ma anche, si spera, per i visitatori, che una volta usciti vorranno sicuramente girare per la villa alla scoperta di quei particolari appena ammirati sulla carta. Sarà per loro una vera e propria caccia al tesoro …”.
Certo per scovare l’obelisco dipinto da Fausta d’Ubaldo bisogna recarsi a Villa Celimontana, magari un altro giorno, e altri giorni ancora si potranno dedicare a Villa Pamphilj e agli altri meravigliosi giardini storici. Per chi poi volesse approfondire il discorso sulla tecnica dell’acquerello, sono previsti dei corsi gratuiti tra maggio e giugno, aperti a tutti (prenotazione obbligatoria al numero telefonico 060608), che si terranno nel giardino di Villa Borghese, con appuntamento nel Museo Canonica.
Ed ecco alcune notizie sugli artisti espositori:
Raffaele Arringoli – È nato a Roma, dove risiede ed esercita la sua attività artistica dopo aver per anni svolto anche attività didattica nei licei artistici e negli istituti d’arte dello Stato. Ha tenuto il corso di acquerello nella Scuola delle Arti Ornamentali del Comune di Roma.
Emanuela Chiavoni – Architetto, è professore associato di Disegno presso la Facoltà di Architettura di Sapienza Università di Roma. Svolge attività di ricerca nell’ambito del Disegno e del Rilievo per la conoscenza del patrimonio architettonico e archeologico.
Fausta D’Ubaldo – Nata a Roma, si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti. Dal 1996 si è dedicata prevalentemente all’acquerello grazie agli insegnamenti del Maestro Pedro Cano partecipando a numerosi seminari in Italia e all’estero.
Sergio Macchioli – Disegnatore, inchiostratore di fumetti e grafico. Nel 1988 ha iniziato a dipingere ad acquerello da autodidatta, attratto dalle trasparenze di questo medium. Ha esposto i suoi lavori nelle principali manifestazioni di settore.
Gabriella Morbin – Nata a Vicenza, si trasferisce a Duisburg in Germania dove lavora come industrial designer. Stabilitasi a Roma, inizia l’attività artistica parallelamente all’attività didattica come insegnante di educazione tecnica presso la scuola media statale.
Luisa Saraceni – Nata a Padova, laureatasi a Venezia, ha iniziato una attività di pittrice e disegnatrice parallelamente agli interessi per la cultura francese con incarichi presso il Bureau Pédagogique. A Roma, dove da tempo vive, si è formata alla Scuola delle Arti Ornamentali del Comune di Roma. Lei stessa è diventata docente d’acquerello.
Silvano Tacus – Nato a Bolzano, architetto, coltiva da sempre la passione per l’arte e in particolare per il disegno e la pittura. Fra le sue opere importanti annovera la progettazione e la realizzazione del Museo Archeologico di Bolzano (Museo della Mummia del Similaun – Ötzi), il Museo del Turismo di Merano e il Museo delle Palafitte di Fiavè (Trento).
Nica FIORI Roma maggio 2019
Verdi Armonie. I Giardini di Roma all’acquerello
Museo Pietro Canonica, viale Pietro Canonica (piazza di Siena) 2, Villa Borghese, Roma 10 maggio – 30 giugno 2019. Orario nel mese di Maggio: martedì – domenica 10.00 –16.00;nel mese di Giugno: martedì – domenica 13.00 – 19.00. Ingresso gratuito