di Vittorio SGARBI
Voglio manifestare il mio compiacimento per l’ottima scelta e i suggerimenti decisivi di Massimo Osanna per i direttori dei musei italiani di prima e seconda fascia .
Come ho sempre pensato e comunicato, al tempo opportuno, al Ministro, ho molto ammirato l’esperienza di Eike Schmidt che ha avuto giustamente la Direzione del Museo di Capodimonte e potrà, da direttore, andare in aspettativa, se vorrà candidarsi a Firenze. In equilibrio perfetto, se dovesse perdere, dopo la campagna elettorale potrà utilmente andare a Napoli; se dovesse vincere, essendo il mandato di sindaco (di 5 anni), più lungo del mandato di direttore (di 4 anni), occorrerà rimettere a bando la direzione di Capodimonte.
Non ci poteva essere migliore scelta, dopo la straordinaria esperienza alla Pilotta di Parma, di Simone Verde agli Uffizi. Prima della verifica del suo merito da parte del Ministro, gliene ho sempre illustrato la passione e le qualità Innovative.
Per Brera non posso che esultare per la scelta di uno dei miei più collaudati collaboratori, uomo di vasta esperienza e curiosità, Angelo Crespi; e, per la Gnam di Cristina Mazzantini, architetta sperimentata dal Quirinale e sempre attiva nelle iniziative da me promosse. Devo ringraziare il Ministro per tanta fiducia.
Formidabili sono anche le scelte per i musei di seconda fascia. Una formidabile studiosa e scrittrice, attenta alle storie delle grandi donne, e in particolare di Isabella d’ Este, Alessandra Necci, è stata scelta, per le sue riconosciute capacità, a dirigere le Gallerie estensi di Modena, e non avrà difficoltà a dialogare con il prossimo direttore dei musei di Ferrara che ho pervicacemente voluto autonomi.
Perfetta anche la direzione delle Galleria Barberini e Corsini (Gallerie nazionali d’Arte Antica), a Thomas Salomon , uomo sensibile e concreto, di esperienza internazionale, che potrà dialogare con il fratello Xavier ,alla direzione della Frick Collection di New York.m
Sono stati premiati anche l’attivismo e l’impegno nel racconto dell’arte di Costantino D’Orazio alla direzione delle Gallerie Nazionali dell’Umbria, a Perugia, e che ha manifestato le sue capacità di studioso in alcune mostre recenti, tra le quali quella di Artemisia Gentileschi a Genova, alla quale io ho lavorato.
Ma commovente è per me la nomina di Fabrizio Sudano al museo di Reggio Calabria. Il suo nome e la conferma del suo valore sono per me legati a un momento indimenticabile e doloroso: nella sua ultima telefonata ,prima di morire, Nuccio Ordine, il grande letterato e pensatore, mi garantì il merito, senza paragone, di Sudano. La sua nomina, voluta da Osanna, è come una grazia ricevuta.
Indiscutibili sono le capacità e la determinazione di Federica Zalabra, già direttore regionale dei musei di Abruzzo, e confermata al Museo nazionale dell’Aquila. Con lei è garantito il rapporto, in Abruzzo essenziale più che altrove, tra il museo e il “territorio”, dopo il terribile terremoto.
Esprimo le mie felicitazioni ai vincitori, e anche alla sola che non conosco, Stella Falzone, destinata al grande museo di Taranto, che, avendo lavorato all’Accademia delle scienze di Vienna, è l’unica “straniera” (con il vecchio Eike, cittadino italiano) nominata in questa tornata, dopo la precedente ubriacatura esterofila di Franceschini.
Vittorio SGARBI Roma 16 Dicembre 2023