di Silvana LAZZARINO
Anghelopoulos, Micaela Legnaioli e Fabiana Roscioli espongono alla collettiva RAW “We as Nature” a cura di Sabrina Consolini presso l’Hotel Ripa Roma fino al 28 novembre 2020
I ritmi e le abitudini quotidiane, come i parametri di tempo e spazio sono stati messi in discussione dagli ultimi eventi legati al Coronavirus dove si continua a mantenere il distanziamento sociale e tutte le attenzioni necessarie per evitare il diffondersi del virus. Questo cambiamento delle abitudini ha creato in molti, smarrimento, paura e un senso di impotenza, ma contemporaneamente ha portato a riflettere sul significato della relazione e della comunicazione a partire dall’ascolto quale punto di forza per non perdere di vista l’attenzione verso di sé e verso l’altro e quanto intorno.
Entro questa riflessione sul valore da ritrovare e riscoprire nelle relazioni, rientra anche un nuovo modo di rapportarsi a quanto intorno ed in particolare all’ambiente e alla natura cui lo stesso individuo deve rispetto iniziando con l’assumersi la responsabilità nel gestire al meglio le risorse della Terra per un futuro sostenibile. Al bisogno di ricucire quell’antico legame tra l’uomo e la natura e alla necessità di intervenire per salvaguardare gli equilibri del nostro Pianeta sempre più a rischio a causa dell’inquinamento ambientale che incide sui cambiamenti climatici e sulla vita di flora e fauna, fa riferimento il progetto della mostra collettiva “We As Nature” , curato da Sabrina Consolini, Roberta Melasecca e Fabio Milani, presentato lo scorso 28 ottobre 2020 a Roma nell’ambito della 5 edizione di ”Rome Art Week” presso la sede del Ripa Palace Hotel in via degli Orti di Trastevere 3. Tra i 40 artisti contemporanei presenti alla collettiva attivi a Roma ma anche di altre città italiane, sono presenti anche nomi noti tra cui Achille Pace, Piero Gilardi, Tancredi Fornasetti unitamente ad un’opera del artista romano Achille Perilli, scomparso da poco.
In linea con gli obiettivi del progetto “We As Nature” che guarda alla salvaguardia del nostro Pianeta prendendo come riferimento l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, ed in particolare l’Obiettivo 15, anche gli artisti hanno restituito un messaggio importante a riguardo.
Capacità di guardare dentro sé stessi, provando anche a cambiare, per ricostruire rapporti autentici, desiderio di rinascita e speranza, ma anche il sentire l’imprevedibilità della vita, emergono attraverso le opere di Anghelopoulos, Micaela Legnaioli e Fabiana Roscioli, raffinati artisti internazionali che guardano all’uomo e al suo bisogno di ritrovare un sentire autentico con la Natura. Natura che vibra, cambia, attraversa le stagioni, che muore e rinasce ogni volta, proprio come l’essere umano.
Posta all’ingresso nella hall dell’Hotel Ripa, l’installazione di Anghelopoulos: “Stazione di posta- Posta station-Riappropriazione” (2019) con sottotitolo Sedia con lettere, dispone di una propria illuminazione intesa sia come punto luce per renderla visibile all’osservatore/viaggiatore, sia come luce dell’intelligenza dell’uomo al servizio del libero pensiero e per la ricostruzione di un nuovo mondo in cui l’uomo sia più vicino alla natura. La Stazione di posta va vista nelle accezioni di punto di osservazione e luogo di insediamento nel senso di ricostruzione di un rapporto autentico tra esseri umani oltre che “di ricostruzione di una umanità che deve ripartire dalla Natura e dalla Comunicazione, autentica, tra esseri umani” come scrive Sabrina Consolini che ha curato la parte della collettiva riservata ai tre artisti.
Oggetti di legno compongono l’installazione: un bancale e una vecchia sedia rispettivamente simbolo del mercato globale su cui sono trasportate le merci e raffigurazione del passato della nostra storia legata alla vita della campagna. A completare sono un cumolo di lettere intagliate con cui i bimbi imparano le lettere dell’alfabeto e a scrivere il proprio nome. Questi oggetti di legno rappresentano per Anghelopoulos la base per la ricostruzione di quello che il sociologo Zygmunt Bauman definisce un Nuovo Umanesimo che è necessario e che deve compiersi sulle ceneri delle rovine della comunicazione contemporanea, una comunicazione fondata sui social che risulta urlata, banalizzata, senza riferire cose importanti. Così la “Stazione di posta” diventa come scrive Sabrina Consolini
“un’occasione per fermarsi, sostare, tirare il fiato, alzare lo sguardo su ciò che accade intorno; territorio neutrale, luogo di sospensione temporale, isola di riflessione libera da forzature e preconcetti; La riappropriazione dei significati, i mattoni fondamentali di qualunque convivenza, riguarda soprattutto quello delle parole, dei simboli -a partire dai più elementari- e successivamente dei gesti che possono generare azioni complesse e socialmente significative.”.
Dipinta su un grande pannello l’opera di Fabiana Roscioli “Paradiso e Inferno” (1989) poggiata su una vecchia sedia in paglia (con disposti davanti alcuni rami con foglie, bacche e fiori) sottolinea il motivo della rinascita e non a caso si trova di fronte all’installazione di Anghelopoulos a rafforzare il suo messaggio.
Realizzata con i toni naturali dell’ocra, dell’azzurro e del verde muschio su fondo dorato, l’opera presenta oltre all’immagine di un grande uovo simbolo della vita, quella di una colomba, con affiancati elementi decorativi naturali. Intensa e avvolgente questa installazione di Fabiana Roscioli, simboleggia la forza rigeneratrice per condurre l’uomo verso una vita in Armonia e Pace con la Natura.
Un muro bianco e ventidue foglie, tutte di forma e dimensioni differenti, così come diversa è la loro provenienza, danno vita all’installazione“Foglie nel vento” (2019) di Micaela Legnaioli dove è esplicito l’effetto della causalità dell’esistenza. Poste l’una accanto all’altra e realizzate in gesso e resina, di colore bianco, per sottolinearne l’omogeneità nella loro diversità, le foglie con le loro proprietà curative, la loro leggerezza suggeriscono il cambiamento e la trasformazione aspetti inevitabili che possono accadere anche se si è pianificato ogni cosa. A muoverle sarà il vento per portarle altrove in zone distanti e sconosciute.
Come le foglie anche gli esseri umani sono in balia del vento e degli eventi della vita che cambia il corso del destino, poiché non vi è un luogo dove restare con certezza per lungo periodo. Diverse nella forma e distanti, le foglie raccontano destini differenti accomunati dal viaggio, proprio come accade all’uomo il cui viaggio diventa un’incognita perché non si ha certezza del futuro. Scrive Sabrina Consolini riguardo quest’opera:
”Cerchiamo di controllare e scegliere il nostro viaggio ma, forze più grandi di noi, stabiliscono il nostro percorso. L’artista Micaela Legnaioli vuole far riflettere sul fatto involontario e l’accidentalità del trovarsi in un determinato luogo a causa dell’imprevedibilità della vita che, come il vento con le foglie, scompagina, sposta e rimescola decidendo il destino di ognuno.”.
L’esposizione resterà aperta fino al 28 novembre2020 con ingresso libero.
Di seguito i nomi degli artisti della mostra “We As Nature”:
Achille Pace, Achille Perilli, Ak2deru, Alice Colacione, Anghelopoulos, Antonella Privitera, Armando Di Nunzio, Carlo Cecchi, Caterina Ciuffetelli, Consuelo Mura, Davide Viggiano, Eliseo Sonnino, Ennio Calabria, Fabiana Roscioli, Fabio Milani, Federica Zianni, Fernando Falconi, Franco Ciuti, Gabriel Angelo Cacace, Gianfranco Basso, Gianmaria De Luca, Giorgio Ortona, Gregorio Samsa, Jens W. Beyrich, Juri Lorenzetti, Lara Pacilio, Laura De Lorenzo, Licinia Mirabelli, Luigi Amos De Blasio, Marbel, Max Ciogli, Micaela Legnaioli, Nordine Sajot, Piero Gilardi, Raffaella Baldassarre, Renata Maccaro, Rosa Anna Argento, Rosaria Mineo, Rosario Calì, Sandro Sanna, Sara Campagna, Sara Ciuffetta, Sara Santarelli, Silvia Paoletti, Silvia Valeri, Tancredi Fornasetti, Thea Tini, Vilma Maiocco, Vincenzo Scolamiero, Walter Zuccarini.
Silvana LAzzarino Roma 31 ottobre 2020
Le installazioni
di Anghelopoulos, Micaela Legnaioli
e Fabiana Roscioli
per la Collettiva RAW “We as Nature”
a cura di Sabrina Consolini, Roberta Melasecca e Fabio Milani
Hotel Ripa Roma – Ripa Place
Via Orti di Trastevere, 3 Roma
dal 28 ottobre al 28 novembre 2020
Progetto “We as Nature”
Mostra a cura di: Roberta Melasecca e Fabio Milani con la collaborazione di Sabrina Consolini