di Franco LUCCICHENTI
Sotheby ‘s Londra ottobre 2018
Il QUADRO di Banksy si autodistrugge e realizza oltre un milione di dollari
Ma non è vero che si distrugge, cambia solo stato, da integro e insignificante viene fatto a striscie e prende significato. Presumo che il risulato finale sia una cornice vuota con appese le striscioline che un meccanismo nascosto, simile probabilmente a un arnese per fare le fettuccine, ha ricavato dal dipinto iniziale .
Non so se le strisce sono raccolte in un contenitore o rimangono appese alla cornice vuota. La verità è che la ragazzina col palloncino iniziale si è frammentata perdendo forma. Il quadro non si è deteriorato col tempo, come tutte le cose del mondo, ma ha subito un attacco improvviso di iconoclastia laica da parte dell’autore. Ho gia scritto su About Art del rapporto tra “entropia e arte” esprimendo che l’arte è l’unico mezzo che ha l’uomo per rallentare il naturale degrado nel tempo della materia che forma il mondo.
L’arte con un limitato uso di materia, sopratutto in pittura, musica, lettearatura trasmette i suoi valori nel tempo lontano. Banksy fa una operazione contraria: mima un’opera d’arte e la distrugge saltando i secoli che normalmente passano per alterare un dipinto facendogli perdere drammaticamente valore estetico e culturale.
L’azione di Banhsky determina un “picco entropico” che, e qui è il significato, distuggendo l’opera crea ricchezza (a lui) dimostrando che il denaro può emergere anche miracolosamente dal nulla. Ricordo, sempificando, che l’entropia in un sistema fisico, misura la perdita di energia nel tempo. Ho sempre pensato che i principi che regolano la fisica (termodinamica) valgono anche per la vita dell’uomo. Rimane l’aspetto, diciamo magico, dell’evento dal quale emerge che quanto ho scritto riguarda solo striscioline di carta.
Franco LUCCICHENTI Roma ottobre 2018